A ridosso della giornata internazionale per i diritti umani l'associazione Italia-Birmania.Insieme e Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un incontro per denunciare che la situazione in Myanmar sta degenerando nel silenzio e nell'inazione globale. "La giunta - racconta la segretaria generale dell'Associazione Cecilia Brighi - continua a devastare villaggi, luoghi religiosi e conventi, bombardando chiese, in tutto il Paese. E a lanciare attacchi aerei e a utilizzare l’artiglieria pesante per terrorizzare le popolazioni e chi sta dando protezione a manifestanti pacifici. A oggi 1.303 civili sono stati assassinati di cui 30 sindacalisti, 10.727 di cui almeno 116 sindacalisti e 100 giornalisti sono stati arrestati arbitrariamente, molti sono stati torturati".

L'iniziativa che servirà a rilanciare le richieste già indirizzate al governo italiano, all'Unione europea e alle istituzioni internazionali parte dall'urgenza di riconoscere e sostenere il governo di unità nazionale.

All'evento, in programma oggi (7 dicembre) presso la Sala Protomoteca del Campidoglio a Roma, partecipano, oltre ai rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali, Khaing Zar Aung, presidente della Federazione lavoratori dell’Industria Birmana IWFM; Andrea Cozzolino, commissione Diritti Umani, Parlamento Europeo; Gianni Rosas, direttore Ilo Italia; Piero Fassino, presidente commissione Esteri della Camera; Pier Ferdinando Casini, presidente Interparlamentare Italiana; Aung Myo Min, ministro Diritti Umani Governo di Unità Nazionale Myanmar (coll. web); Maurizio Simoncelli, Rete Italiana Pace e Disarmo; Tina Marinari, Amnesty International Italia; Emanuele Giordana, Atlante delle Guerre; Yimon Win Pe, Rappresentante Comunità Birmana in Italia; Le conclusioni saranno affidate a Vincenzo Scotti, presidente di Italia-Birmania.Insieme.