Lo scorso 7 ottobre la giustizia greca si è espressa su Alba Dorata, riconoscendola un’organizzazione criminale (e il 14 ottobre scorso ha stabilito le pene per i suoi vertici e i loro accoliti). Una decisione che interessa tutta la società civile e particolarmente il sindacato, per il quale segna l’inizio di una nuova fase di rivendicazioni, in particolare per i diritti dei lavoratori stranieri. Ne parliamo con Yannis Panagopoulos, presidente della Confederazione generale dei lavoratori di Grecia, la Gsee.

Quale è il suo commento alla decisione della giustizia greca su Alba Dorata?

La sentenza su Alba Dorata è una decisione storica che dimostra che la democrazia sconfigge il fascismo. Le istituzioni democratiche hanno reso giustizia alla lotta antifascista e la decisione del tribunale ha reso giustizia all'intera società greca.

Quale era stato l’atteggiamento di Alba Dorata nei confronti dei movimenti sindacali e quali le azioni di resistenza intraprese dalla Gsee?

Alba Dorata in passato ha compiuto attività e azioni aggressive contro i rappresentanti sindacali. C’è stato un attacco nei cantieri di riparazione navale di Perama e queste aggressioni sono state oggetto, insieme ad altre, del processo.  Il capo ufficio stampa della Gsee e la sua famiglia hanno ricevuto minacce di morte da parte di Alba Dorata, come personaggio non gradito in quanto aveva scritto degli articoli contro il partito e contro i fenomeni del fascismo nella società greca, in un periodo in cui il suo consenso elettorale era in ascesa. Il capo ufficio stampa della confederazione ha intentato una causa contro due dirigenti di Alba Dorata che sono stati condannati in primo e in secondo grado.

Cosa ha motivato la decisione di questi giorni della giustizia greca?

È stata l'attività criminale di Alba Dorata a determinare la sentenza. Tutte queste aggressioni hanno portato alla decisione concreta di condanna, giudicandola, in base al nostro codice penale, come un'organizzazione criminale. È indiscutibile che la decisione della giustizia sia positiva perché invia un messaggio chiaro: la democrazia nel nostro Paese funziona, le istituzioni democratiche, come la giustizia, funzionano. E nessuno può sfuggirle.

In che condizioni si trovano i lavoratori migranti e richiedenti asilo in Grecia e cosa rappresenta per loro questa decisione?

È vero che esiste un quadro di tutela, ma necessita di miglioramenti. A tal fine, come Gsee, abbiamo presentato proposte concrete. Tuttavia, in diverse parti del Paese esistono ancora condizioni di vita e di lavoro miserabili, purtroppo. Il movimento sindacale nel suo insieme e i nostri compagni immigrati hanno accolto con favore la decisione della giustizia su Alba Dorata. Perché è una decisione che manda un messaggio molto chiaro, contro i fenomeni del fascismo e contro questo tipo di attacchi, che i lavoratori stranieri si trovano a dover subire di quando in quando. È un aiuto importante in un quadro giuridico che dobbiamo costruire e migliorare, nel prossimo futuro, nel nostro Paese.

La decisione che effetto avrà sul rispetto dei diritti di questi lavoratori?

È necessario migliorare ulteriormente il quadro di tutela del lavoro, della residenza e del soggiorno delle persone migranti nel nostro Paese. In numerose aziende si ha una violazione della normativa sul lavoro. Si verificano fenomeni di sfruttamento, discriminazione ed esclusione. Fenomeni che devono essere eliminati e la decisione del tribunale offre un contributo in tal senso e può portare alla limitazione delle azioni a danno dei lavoratori stranieri. Questa sentenza è sicuramente un'arma potente nelle mani dei lavoratori, ma anche uno strumento nelle mani dei sindacati greci, per rafforzare le nostre rivendicazioni in questa materia davanti allo Stato.

Cosa farà il sindacato per sostenere le prospettive positive aperte dalla decisione della giustizia greca?

La lotta dei sindacati greci perché si aprano prospettive positive per i lavoratori stranieri e per eliminare i fenomeni del fascismo, del razzismo e dell’intolleranza nella società greca è continua. Noi proseguiremo la nostra azione con intensità molto maggiore, ora che abbiamo nelle nostre mani anche lo strumento importante della decisione del tribunale su Alba Dorata.