L'Unione europea sta affrontando la peggiore crisi sanitaria, economica e sociale dalla sua creazione. La pandemia ha drasticamente cambiato le nostre vite. La libertà di movimento, di associazione e altre libertà sono state temporaneamente sospese per ‘appiattire la curva del contagio’. La crisi sanitaria mondiale ha dimostrato che sistemi di sicurezza sociale, sanità e servizi pubblici ben funzionanti sono assolutamente necessari e devono essere adeguatamente finanziati dallo stato e dall'Unione europea”. Lo affermano il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e Reiner Hoffmann, presidente della Dgb, la confederazione sindacale tedesca, al termine di una videochiamata che si è tenuta oggi, 23 aprile, giorno del Consiglio europeo chiamato a decidere sulle misure anticrisi.

Secondo i due leader “è necessario un vasto piano di investimenti per la ripresa, anche finanziato tramite bond europei, per ridurre i rischi di una disoccupazione di massa con le possibili devastanti conseguenze economiche e sociali”. “Per i governi e le istituzioni europee l'assoluta priorità - sottolineano - è ora quella di sostenere l'economia con massicce immissioni di liquidità nel sistema in modo da arginare le conseguenze immediate della pandemia. Attraverso il dialogo sociale europeo, occorre mettere in campo un vasto piano di investimenti per garantire l'occupazione, in particolare nei settori cruciali, rafforzandola in quelli che sono stati maggiormente esposti in questa fase e in quelli maggiormente colpiti”.

Per Landini e Hoffmann “la salute, la sicurezza di chi lavora, così come il sostegno a tutti i disoccupati sono fondamentali: nessun lavoratore deve essere lasciato solo in questa crisi”. “Misure a livello europeo come Sure (la cassa integrazione europea, ndr) sono benvenute, ma non sufficienti per affrontare una crisi senza precedenti. Questo è il momento per l'Europa - aggiungono - di dimostrare che le persone e la loro salute vengono prima del profitto. L'Europa ha bisogno di un solido piano di risanamento finanziato anche tramite obbligazioni europee e raddoppiando il Qfp (il quadro finanziario pluriennale, che stabilisce l'uso delle risorse finanziarie europee, ndrdi almeno il 2%, come affermato anche dalla Confederazione europea dei sindacati”.

“Le nostre economie possono ricominciare solo da un nuovo modello economico e sociale che - aggiungono i segretari di Cgil e Dgb - nel valore del lavoro, nella sicurezza di chi lavora, nell'efficacia ed efficienza di servizi pubblici ben finanziati, nella sostenibilità  ambientale, nella formazione, nella ricerca e nell'innovazione si incardini la futura ripresa. Solo con il lavoro e i lavoratori, in un'azione coordinata a livello internazionale, si potrà arginare la pandemia e rimediare in tempi rapidi alle conseguenze di una crisi diversa da tutte quelle vissute in passato”.

“È tempo di dimenticare l'austerità. È tempo di mettere al centro le persone e il loro lavoro. È tempo di non dimenticare alcuno. È tempo di ridare voce alla solidarietà e alla fratellanza tra i lavoratori. Chiediamo ai capi di stato europei e ai governi che oggi si incontrano nel Consiglio europeo - concludono Landini e Hoffmann di approvare queste misure nello spirito della solidarietà europea”.