È falso affermare, come ha fatto Meloni in conferenza stampa, che mai come quest’anno sono stati stanziati tanti soldi per la sanità. Falso perché i tre miliardi previsti non coprono nemmeno l’inflazione che ospedali e ambulatori hanno invece sostenuto. Buona parte sono destinati ai privati. Afferma infatti la Cgil in una nota: “Nei fatti si riduce la capacità del servizio sanitario nazionale e si scaricano i costi sulle singole persone”.

Come si sa il servizio sanitario è allo stremo per carenze di personale, e chi c’è fugge. Ma il governo non ha tolto il tetto di spesa per il personale e “non è previsto nessun piano assunzioni per il 2024. È previsto solo l’irresponsabile aumento del “cottimo” in sanità per medici e infermieri già stremati”.

Nulla per la prevenzione, vero pilastro della riforma del ‘78, quella che istituì il servizio sanitario pubblico e universale, così come non sono scritte in manovra, e quindi non ci sono risorse per la salute e la sicurezza sul lavoro mentre continuano a registrarsi oltre tre morti al giorno.

E poi la beffa sui disabili. È stato istituito un ministero dedicato, è stata approvata la legge sulla non autosufficiente preparata dal governo Draghi assieme ai sindacati e alle associazioni ma non sono stati preparati i decreti attuativi, non sono stanziate in manovra risorse per la non autosufficienza e 350 milioni destinati alle persone con disabilità sono stati sottratti e messi su altri capitoli di spesa.

Infine, per Meloni e i suoi la povertà continua ad essere una colpa, aggiunge la Cgil: “La manovra taglia risorse ai Comuni e non prevede nulla per strumenti di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito che abbia carattere universale. La proroga della tessera annonaria non è la risposta”.

E siccome la povertà è una colpa, non si prevede nulla per aiutare quanti non riescono a garantirsi un tetto sulla testa.

Serve farsi sentire. Che sciopero e mobilitazione siano.

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