Migrazioni
In mostra in provincia di Palermo il lavoro del fotoreporter Francesco Bellina su un centro di smistamento migranti in Niger
Un viaggio in Niger, ad Agadez, per documentare con le immagini un crocevia delle rotte migratorie, un luogo in piena Africa che è divenuto una sorta di centro di smistamento di persone che fuggono dal proprio Paese, per guerra o per fame non fa differenza. Ed è così che Francesco Bellina, fotoreporter giovane ma di grande esperienza umana e professionale, arriva a raccontare quanto ha catturato con il suo occhio, con la sua macchina fotografica, in una mostra dal titolo ‘La fine del viaggio’, ma non è il suo di viaggio è quello di tre donne migranti. Un’esposizione che ha luogo nel Museo Civico di Castelbuono, in provincia di Palermo, la sua terra.
Agadez è un posto nel quale sono le donne, principalmente, a gestire il crocevia umano e lo fanno come un qualsiasi altro lavoro, perché prima erano guide turistiche che conducevano a bere il te nel deserto francesi, italiani, inglesi che ora però hanno paura del terrorismo islamico e le hanno lasciate senza una fonte di reddito. “Qui non è come nei lager libici”, dice il fotoreporter che da tempo sa cosa è la esseri umani, ad Agadez nessuno tortura o violenta e, in questi tempi, pare già essere qualcosa.
Quella di Bellina non è solamente una narrazione giornalistica, è una visione insieme emozionale e politica, perché nasce da un sentimento di ribellione davanti a quanto accade ai migranti e a quanto poco le politiche dei governi abbiano in considerazione le loro condizioni, le motivazioni che spingono donne e uomini a spostarsi dai loro luoghi d’origine. E nel suo intento riesce a dare una visione della realtà, di quella nota e anche di quella che per lo più ignoriamo.