"Il rapporto annuale di Antigone desta preoccupazione per i dati pubblicati sull'attuale condizione detentiva nel Paese. Il tasso ufficiale di sovraffollamento è del 107.4%, con picchi in determinate regioni. In Abruzzo sono presenti 1.737 detenuti e in Molise 321, a fronte di rispettive capienze tollerabili di 1.656 e 271". A dirlo è il coordinatore Fp Cgil Abruzzo e Molise Giuseppe Merola, tornando "a rivendicare la necessità di aprire serie discussioni sulle politiche detentive in Italia, con il giusto rafforzamento dell'esecuzione penale esterna, affinché vi siano ottimali situazioni lavorative per il personale e di vivibilità per i carcerati".

Merola evidenzia la necessità di "una seria riforma sulle precarie e inaccettabili condizioni di vita all'interno delle carceri, con un relativo innalzamento del modello di civiltà sociale del Paese. Case-lavoro (con poco o niente lavoro, come il caso di Vasto), suicidi tra le fila della popolazione detenuta e della polizia penitenziaria, gesti autolesionistici, bambini in carcere con le madri, presenza di detenuti affetti da problematiche psichiatriche, aggressioni; carenze strutturali e organiche, di mezzi e risorse, sono ormai la punta dell'iceberg di un sistema che fa acqua".