Contro discriminazioni, violenze, bullismo, odio. Contro la cultura omofoba, quella che giudica e offende a causa del genere, dell’identità, dell’orientamento sessuale, dell’abilità. E a sostegno del disegno di legge Zan (dal nome del relatore, il deputato del Pd Alessandro Zan), che vuole introdurre misure per contrastare quella cultura e quelle azioni e per prevenirne il diffondersi.

Sabato 8 maggio cittadini e cittadine, artisti, studenti, giovani, associazioni, partiti, sindacati scendono in piazza a Milano per la manifestazione organizzata da I Sentinelli, un movimento informale nato nel 2014 per rispondere a soprusi e violenze che colpiscono la vita di molti. Al loro fianco, all’Arco della Pace a partire dalle 15, personalità del mondo dello spettacolo come Paola Turci, Lella Costa e la compagnia teatrale dell’Elfo, organizzazioni come Amref, Amnesty, Anpi, la Cgil Lombardia e Milano, tutti accomunati dalla richiesta: #temposcaduto votate la legge Zan.

“Il ddl Zan riguarda anche il lavoro, le persone discriminate sul posto di lavoro, minacciate, mobbizzate – spiega Massimo Mariotti, fondatore e responsabile dell’ufficio Nuovi diritti della Cgil Milano -. Sono davvero tanti anni che si cerca di fare approvare una norma di civiltà come questa e oggi siamo a metà strada. Alla Camera è stato approvato un testo, ora è in discussione in commissione Giustizia del Senato, ma registriamo il forte ostruzionismo delle destre, lega e Fratelli d’Italia, che secondo me hanno perso l’occasione di svincolarsi da quel giudizio storico che le ritiene completamente disattente alle necessità e ai diritti di una parte delle persone. In altri Paesi in Europa, dove sono già state approvate norme equivalenti, le destre sono diventate in diverse occasioni promotrici di iniziative di leggi”.

Proprio l’altro ieri in Commissione a Palazzo Madama si è votato perché in aula venga adottato il testo del disegno di legge Zan, quindi archiviando le altre quattro proposte sul tavolo. Ma il rischio che l’iter si blocchi o che vengano messi i bastoni tra le ruote c’è ancora. “Il centrodestra, Forza Italia e Lega, ha depositato un disegno di legge contro l’omofobia che scardina la legge Zan, un’iniziativa che può complicare le cose e allungare ulteriormente i tempi di approvazione – afferma Sandro Gallittu, responsabile del dipartimento Nuovi diritti della Cgil -. Per questo manifestiamo l’8 maggio a Milano e poi sabato 15 maggio alle 16 a Roma, in piazza del Popolo per una mobilitazione nazionale che coinvolgerà anche molte altre città”.

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C’è molta attenzione nei confronti di questi temi e del disegno di legge Zan, complici anche le uscite di artisti che si sono schierati a favore, come il rapper Fedez che ha scelto il palco del concerto del Primo maggio per sottolineare lo stallo della norma in Senato e puntare il dito contro le dichiarazioni omofobe di alcuni esponenti della Lega. La proposta per cui ci si batte oggi, dopo essere stata approvata dalla Camera lo scorso 4 novembre, è ferma in Senato da mesi anche grazie al presidente della commissione Giustizia, il legista Andrea Ostellari, che ha rinviato a lungo il provvedimento. Ma di questa legge l’Italia ha davvero bisogno.

“Oggi si festeggia il cinquantesimo anniversario del movimento gay, eppure abbiamo ancora molta strada da fare da un punto di vista culturale -  conclude Mariotti -. È fondamentale approvare questo provvedimento perché diventerebbe un grande deterrente. Gran parte delle discriminazioni nascono intorno al lavoratore, ma non è detto che si concretizzino nel rapporto diretto con l’imprenditore. Molte volte è il clima, i colleghi, chi sta intorno a determinarle. Oggi è politicamente scorretto discriminare un omosessuale, per questo assistiamo a situazioni più sofisticate, meno plateali. Mentre chi va maggiormente difeso oggi sono le persone transessuali, che rappresentano l’ultimo avamposto vero del disagio sui luoghi di lavoro”.