C’è da scommettere che nascerà una nuova narrazione delle scene più classiche del cinema italiano. Ma se sceneggiatori e registi sono già pronti, come sembra, a portare sul grande schermo la pandemia, mascherine, guanti e distanziamento sociale potrebbero diventare, addirittura, diegetici. Quale che sarà il cinema del futuro, quello del presente festeggia un piccolo spiraglio di luce. Dopo la ripartenza, prima annunciata e poi smentita, del 4 maggio, stavolta l’accordo c’è. E lo hanno firmato tutti, dai produttori ai macchinisti, dagli attrezzisti agli attori.

Un protocollo sanitario che definisce le regole per riaprire in sicurezza. Un codice di autoregolamentazione che dovrà essere bollinato da Ministero della Sanità, Inail e Comitato Tecnico Scientifico. Anche sui set cinematografici e televisivi, come nel caso di teatri e sale, mascherine per tutti, tranne per gli attori in scena, che dovranno recitare a distanza. Chissà che fine faranno i baci appassionati, le scene d’amore, gli scontri corpo a corpo, gli abbracci. Ma meglio la lontananza fisica che la mancanza di film e serie tv, sia per il pubblico appassionato che per un settore che impiega oltre 200 mila persone e vale un miliardo l’anno.

Dopo un lavoro in videoconferenza durato un mese, si è arrivati a un testo condiviso, firmato da Slc Cgil, Anica, Apa, Ape, Cna Cinema e Audiovisivo, Confartigianato Cineaudiovisivo, In caso di scene collettive, gli attori saranno sottoposti ai test immediatamente prima dell'inizio delle riprese, per poi ripeterli almeno una volta alla settimana, anche senza sintomi. Ciascun componente del cast dovrà avere un camerino o uno spazio a uso esclusivo, da igienizzare a ogni cambio di attore. I set dovranno essere sanificati prima del ciak e al termine della giornata di riprese. Inoltre visiere per truccatori, acconciatori, microfonisti, sarte, attrezzisti, strumenti monouso per trucco e parrucco. Il cinema e la tv post Covid-19 saranno, sia nei contenuti che nelle modalità produttive, un film tutto nuovo, da girare e da vedere.