Barbara Castelli suona da trent’anni nell’Accademia di Santa Cecilia e si definisce una persona fortunata. Pensa, infatti, a tutti i colleghi e le colleghe che non fanno parte di un’orchestra, o non hanno raggiunto la notorietà, e continuano a faticare, tra retribuzioni inadeguate, lavoro nero, mancato riconoscimento della propria professionalità. “Ci tocca ancora sentirci proporre la cena e qualcosa da bere come paga per il nostro lavoro”. Tuttavia, anche chi come Barbara lavora all’interno di una fondazione lirico-sinfonica si vedere riconoscere un salario che non contempla i lunghi periodi di studio e preparazione. Barbara andrà a votare al referendum perchè – dice – “tutti i lavori hanno pari dignità e tutti i lavoratori e le lavoratrici si meritano di essere tutelati e riconosciuti”.
”Sono una musicista, ma continuano a chiedermi cosa faccio di lavoro”


Barbara Castelli, violinista all’Accademia Santa Cecilia non ha dubbi sull’andare a votare: “Questi referendum sono importanti per dire che tutti i lavoratori sono uguali”
30 maggio 2025 • 08:48