Un balletto degno dei più noti compositori. Ma in questo caso non c’entra l’opera. C’entrano le poltrone. Da tempo, infatti, il Teatro San Carlo di Napoli è rimasto senza testa. Ma sulla nomina del nuovo sovrintendente si è scatenato uno scontro estivo che non trova ancora una sua soluzione.

Ricorso accolto, ricorso respinto: quando le voci in un coro sono stonate, il suono che ne esce non può che esserlo altrettanto. E mentre il Tribunale Civile ha bocciato il reclamo del sindaco Gaetano Manfredi contro la nomina bis di Fulvio Macciardi, il giudice di Napoli ha invece dato esito positivo, chiedendo lo stop del decreto. Il primo cittadino, in quanto presidente della Fondazione del Teatro San Carlo, aveva infatti protestato contro la decisione presa, lo scorso 4 agosto, da tre su quattro dei componenti del Consiglio di indirizzo, cui aveva fatto seguito il decreto del ministro della Cultura Giuli, relativo alla nomina di Macciardi.

“Qui non sono in gioco orgogli personali o imperscrutabili equilibri politici – commentano il commissario Slc Cgil Napoli e Campania, Carlo Podda, e Arduino Speranza della segreteria regionale - è in gioco la credibilità agli occhi del Paese, e non solo della città di Napoli, di una delle istituzioni culturali più importanti a livello nazionale ed europeo”. La Slc denuncia da tempo questo vuoto istituzionale, con l’apertura della stagione alle porte, che sta ricadendo sulle spalle delle maestranze e su quelle dell’istituzione: “Chiediamo davvero che questa storia brutta e noiosa abbia fine – concludono i dirigenti sindacali - e senza ulteriori perdite di tempo si proceda alla stipula del contratto del sovrintendente in modo tale che al San Carlo si possano affrontare le tante questioni che aspettano da tempo di essere risolte".