Circa 120.000 visitatori, e un incremento medio delle vendite per gli editori presenti che si aggira attorno (e oltre) al 20%. Sono questi i primi, significativi numeri che emergono alla chiusura dei battenti della ventiduesima edizione di Più Libri Più Liberi, la Fiera nazionale della Piccola e media editoria.

Numeri che confermano quanto emerso nel tradizionale convegno d’apertura dell’evento, contenuto nel programma professionale Più Libri Più Liberi, dove veniva indicato come per gli editori considerati indipendenti in questo 2023 siano in sostanziale tenuta le vendite di saggistica e narrativa, con un valore calcolato a prezzo di copertina in crescita dello 0,3% rispetto l’anno precedente.

Anche di questo abbiamo parlato con Isabella Ferretti, che da quindici anni porta avanti il suo progetto editoriale 66thand2nd, realtà tra le più affermate nel panorama dell’editoria indipendente italiana. “Per noi Più Libri Più Liberi è un appuntamento irrinunciabile -ci dice-; ti vengono a trovare tante persone, di anno in anno, lettori informati su quello che si fa, che ci seguono con attenzione. Siamo soddisfatti anche delle presentazioni dei nostri autori inseriti nel programma, da Alice Urciolo a Margot Jefferson, momenti ben riusciti”. Importante anche lo spazio dedicato alle scuole: “Il nostro rapporto con le scuole è fondamentale, in particolare per quanto riguarda la letteratura sportiva, come definita da Massimo Gramellini nel corso dell’incontro con Stefano Gallerani, autore del volume Dorian Yates. Il potere dell’ombra, biografia di uno tra i più importanti esponenti del culturismo, ma antieroe contrapposto al cliché rappresentato da Arnold Schwarzenegger, in quanto espressione della controcultura inglese antitacheriana che si riconduce alla matrice delle palestre popolari, fondamentale tessuto sociale di quegli anni”.

Partendo da studenti e studentesse “che dovrebbero tornare ad avere per PLPL il buono libri di cui erano forniti”, la riflessione di Isabella Ferretti arriva al mercato editoriale. “Si dice che gli indici di lettura crollino, ma togliere questi strumenti non aiuta. L’auspicio è che si possa affrontare un’idea di politica industriale anche nel comparto editoriale, con interventi di sostegno che coinvolgano anche politiche fiscali e d’impiego, per garantire maggiore stabilità e sicurezza dei lavoratori nel settore, per continuare a fare i libri che si scelgono di fare, in maniera indipendente”. Libri che sono fatti di carta… “Già, e l’acquisto della carta, soprattutto dopo il Covid, è diventato vertiginoso”.

Ma come si riesce a restare indipendenti, e come mantenere una casa editrice con l’avanzare sempre più invadente di pochi ma grandi gruppi editoriali? “Nella piccola e media editoria esiste forma di precariato endemico – prosegue Ferretti – che si accompagna all’indebitamento quasi strutturale di questo comparto. Una piccola casa editrice è composta da poche persone, ma gli editori sono tanti e tanti i lavoratori, e non sempre questi lavoratori godono delle giuste tutele, anche perché spesso i primi dipendenti di se stessi sono proprio gli editori”.

Un punto di osservazione delicato, nel quale rientra anche la filiera editoriale. “Il modo in cui è strutturato il mercato editoriale, che comprende anche un presenza importante come la promozione e la distribuzione, vive sui ricavi che gli editori producono, creando fragilità finanziaria, e un’enorme fatica di gestione. Dopo il Covid c’è stato un consolidamento dei grandi, anche nel back-office (Messaggerie e non solo): per questo la sfida che ci attende deve essere una sfida collettiva, per evitare un progressivo assorbimento da parte del mercato anche di chi ha idee ed energie per camminare con le proprie gambe, ma non ha sufficienti strumenti per camminare da soli per ragioni d’impresa”.

Le parole di Isabella Ferretti riconducono a Più Libri Più Liberi, a questo senso di appartenenza, all’idea di una comunità editoriale, al netto di ogni sua diversità. Nell’evento conclusivo della Fiera, dedicato alla lettura di un inedito di Michela Murgia, la curatrice e responsabile del programma Chiara Valerio ha già fornito indicazioni future: “Il tema del prossimo anno sarà La misura del mondo. Se misurare e raccontare sono sinonimi, allora la letteratura è la carta geografica più precisa che abbiamo a disposizione”.

Si attendono notizie anche dal Salone internazionale del Libro di Torino, nel triennio 2024-2027 affidato per la direzione artistica alla scrittrice e giornalista Annalena Benini. L’aria respirata durante le giornate Più Libri Più Liberi, contraddistinte anche da un forte impegno sociale e civile (questa edizione 2023 è stata dedicata a Giulia Cecchettin), sembrava quasi segnalare la possibilità di una sorta di passaggio di consegne, e di testimone, da Torino a Roma, su argomenti e contenuti che da sempre caratterizzano l’appuntamento di maggio nei padiglioni del Lingotto.

Staremo a vedere.