L’entrata in vigore dell’ordinanza urgente per motivi di igiene e sanità pubblica emanata dalla Regione Piemonte ha permesso da subito, a molte lavoratrici e lavoratori, di ottenere una garanzia di protezione dalle conseguenze legate alle alte temperature che, in questi giorni, stanno riguardando il nostro territorio. A oggi però, riscontriamo come non tutte le piattaforme stiano rispettando il blocco previsto dalla norma. A lanciare l’allarme sono la Cgil e il Nidil di Torino.

“Riteniamo positiva l’immediatezza con cui si è arrivati alla sospensione del lavoro nelle giornate più calde, in quanto anche oggi le temperature rilevate nella nostra Regione, in particolar modo a Torino, stanno registrando valori molto alti – dichiarano Federico Bellono, segretario generale Cgil Torino, e Danilo Bonucci, segretario generale Nidil Cgil Torino –. Grave, a oggi, che non tutte le piattaforme si attengano a quanto prevede la norma: questo crea disuguaglianze ed espone un numero importante di ciclofattorini a rischi concreti, legati sia alla sicurezza che al salario. La Regione Piemonte, insieme al Comune di Torino che ha doveri di vigilanza in merito, intervenga con urgenza per il rispetto dell’ordinanza”.

Le ricadute economiche sui lavoratori riferite ai blocchi forzati, in particolar modo agli autonomi che non hanno ammortizzatori sociali, al contrario dei loro colleghi dipendenti, “devono interessare con urgenza le istituzioni di riferimento”, scrive il sindacato nella nota. La garanzia della sicurezza non può essere demandata al singolo lavoratore ma deve essere soprattutto un incentivo per la sensibilizzazione della tutela dai rischi sul luogo di lavoro, messa ancora eccessivamente a repentaglio dalle iniziative delle singole aziende o piattaforme, che addirittura aggravano attraverso contributi economici di pochi centesimi.

“Le lavoratrici e i lavoratori delle due maggiori piattaforme stanno subendo un vero e proprio danno economico – concludono Bellono e Bonucci –. Diritto al salario e diritto alla sicurezza non sono alternative l’uno all’altro, ma devono sempre essere garantite insieme e allo stesso modo. Proprio per questo chiederemo alla Regione un incontro per valutare quali possano essere gli strumenti a disposizione, in attesa di un provvedimento che, a livello nazionale, si riveli davvero efficace: lavoratrici e lavoratori necessitano al più presto di un sostegno al reddito che possa, almeno in parte, scongiurare la totale perdita del loro salario. Chiederemo anche al Comune di Torino di fare la sua parte: solo misure realmente finalizzate a garantire il rispetto della norma possono garantire i diritti di lavoratrici e lavoratori a cui attualmente viene ancora chiesto di lavorare, sradicando così le disuguaglianze nelle condizioni lavorative delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.