Deux Procureurs dell’ucraino Serguei Loznitsa sulle purghe staliniane e Dossier 137 del francese Dominik Moll sulle violenze della polizia durante le manifestazioni dei gilet gialli. Due titoli per due film coraggiosi, che non hanno paura di denunciare le violenze e gli abusi di potere da parte di chi dovrebbe difendere i cittadini.

Ma ad avere coraggio da vendere è Robert De Niro, che nel ritirare il suo premio alla carriera non teme di pronunciare una parola: fascismo. “I fascisti – dice il gigante del cinema mondiale – hanno paura dell’arte”. 

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