VAI AL LONGFORM: I SOGNI VIAGGIANTI

Gli storici individuano nell’anno 1768 la data convenzionale della nascita del circo. Durante tutto il XVIII secolo lo spettacolo del circo si tiene all’interno di queste strutture che si andranno diffondendo in tutta Europa. Dove non ci sono teatri si ricorre alle arene coperte, agli anfiteatri provvisori di legno o di tela o a Chapiteau con un solo palo centrale chiamati parapioggia. La svolta nell’architettura circense arriva nella prima metà dell’ottocento quando un pioniere del circo americano inventa il circo a due e più antenne basato su un sistema di pali e contropali coperto da una grande tela smontabile. Sarà con la fine dell’ottocento che l’unione tra compagnie equestri e serraglio ambulanti creerà le basi per la genesi e la filosofia della moderna impresa di circo viaggiante. Sempre in questo periodo prendono il via una serie di nuove discipline che diventano essenziali per il circo: il clown, il trapezio fisso, i giochi cariani, il trapezio volante, l’equilibrismo su monociclo, i pattinatori a rotelle. Senza dimenticare i numeri da brivido come il looping the loop e gli uomini proiettile. 

Nel 1870 il circo è uno spettacolo con una sua identità caratterizzato da una mobilità transnazionale. Con l’inizio del nuovo secolo si può parlare di una vera e propria maturità del repertorio circense e della figura professionale dell’artista. Situazione che verrà ribaltata con l’avvento delle due guerre mondiali che portano anche sotto al tendone un clima di incertezza e distruzione. Durante questo tragico e buio momento storico il circo sopravvive ma si deve scontrare con la difficoltà di ripristinare la propria identità e con la nascita di nuovi imprenditori e soprattutto con l’avvento della televisione. Intorno agli anni ’60 in Europa nascono numerosi circhi stabili il cui successo anticipa in realtà la imminente crisi. In Italia nel secondo dopoguerra si affermano nuove dinastie come Togni, Orfei, Casartelli e Bellucci. 

Il circo resterà ancora per alcuni anni un divertimento popolare dal vivo. Tuttavia i costi sempre più onerosi portano a un periodo critico per questa tipologia spettacolare con la conseguente chiusura di molte imprese. Negli anni ’70 il circo conosce in Francia un profondo cambiamento che coincide con la nascita delle prime scuole di circo. Massima espressione di questa nuova poetica è la creazione negli anni ’80 del Cirque du Soleil. Sia nel circo classico che in quello contemporaneo coesiste il senso di sfida dei propri limiti, di superamento delle leggi della natura. Qui il pubblico vede rispecchiate le proprie azioni in quelle del performer che testimoniano la rivelazione delle loro più profonde paure, sogni e aspirazioni. Facendo questo condividono la trascendenza dell’arte.