Sono armate di colla, pennelli e parole dipinte su carta. La notte per le strade della Francia, da Parigi a Marsiglia, si riprendono le città incollando sui muri, a mo’ di collage, i loro slogan femministi e antifascisti.  Sono “Les colleuses”, giovane collettivo nato Oltralpe per far sentire forte la voce delle donne contro le disparità di genere, l’oppressione patriarcale e la violenza degli uomini tradotta troppo spesso in femminicidi. Sono giovani, arrabbiate e sono tante. E sono le protagoniste di Riposte "Féministe", potente documentario di Marie Perènnes e il figlio d’arte Simon Depardon, presentato qui a Cannes come evento speciale. E speciale lo è stato davvero, con una manifestazione in piena regola sul tappeto rosso e un lungo striscione di carta con i 129 nomi di donne uccise negli ultimi mesi in Francia. Commozione e indignazione hanno percorso la Croisette.

Protagonista e testimone di tante battaglie delle donne è arrivata a Cannes anche la scrittrice francese Annie Ernaux, il cui romanzo sull’ aborto clandestino negli anni Sessanta è diventato un film da Leone d’oro. Qui è venuta per presentare il suo debutto alla regia, a 81 anni, Les Années Super8, una rilettura dei Settanta attraverso i suoi ritrovati filmini di famiglia, per raccontare quegli anni cruciali tra politica ed emancipazione.

 

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