Nome: Boom. Sottotitolo: lotte, bombe e rock ‘n’roll. È l’account con cui da oggi lo Spi-Cgil sbarca su Instagram, social network frequentato soprattutto da giovani e giovanissimi. L’obiettivo è quello di aprire un dialogo e un confronto con le nuove generazioni, utilizzando una piattaforma digitale e un linguaggio che sia per loro il più possibile accessibile e familiare.

Sull’account (per trovarlo @boom_ita) sarà raccontata la storia d’Italia degli anni ’60 e ’70, una straordinaria stagione che ha visto profonde trasformazioni in ogni ambito della società e che i pensionati iscritti al sindacato hanno vissuto in prima persona, da condividere e raccontare a chi non c’era grazie alla potenzialità messe oggi a disposizione dalla tecnologia.

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Boom rappresenta quindi il segno di un’esplosione che diventa metafora di un’epoca, attraversata dalla strategia della tensione e costellata di attentati. Ma non solo. È anche il suono dell’esplosione dei movimenti giovanili, politici e sindacali, di grandi lotte che hanno portato a grandi conquiste, della socialità e della cultura che hanno attraversato e trasformato il paese, dalla tv alla musica fino alla rivoluzione dei costumi e della sessualità.

Il progetto conta svariate partnership e collaborazioni nel mondo editoriale e associativo giovanile. Ogni settimana saranno pubblicati video, foto, stories su molteplici fatti e avvenimenti che hanno caratterizzato gli anni più contraddittori della Repubblica italiana.

Il materiale fotografico e video utilizzato proviene dall’Archivio storico della Cgil nazionale e dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento operaio e democratico (Aamod). Si aggiungeranno inoltre le interviste sul campo ai testimoni dell’epoca fatte da Lorenzo Fargnoli, Maurizio Franco, Matteo Garavoglia e Marco Mastrandrea, ideatori di “Un gioco di società” - la prima inchiesta fruibile totalmente su Instagram e vincitrice dell’VIII edizione del Premio Morrione - e membri del Centro di giornalismo permanente.

“Sbarcare su Instagram per noi rappresenta una sfida – spiega il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti - perché è un social che ancora usiamo poco. Ma non ci facciamo spaventare e proveremo a starci a modo nostro”.

Lo Spi Cgil vuole parlare con i giovani e il modo giusto per farlo è, secondo Pedretti, provare a scendere sul loro terreno. “L’obiettivo è quello di portarli a conoscere un pezzo importante della storia del nostro paese, che noi abbiamo vissuto in prima persona e che loro conoscono poco o nulla, anche perché difficilmente viene studiato a scuola”.

Gli anni raccontati attraverso il progetto “Boom” sono stati una stagione di profonde trasformazioni sociali, economiche, politiche e a culturali. Instagram diventerà lo strumento di questa narrazione, ma anche un altro dei modi in cui il sindacato dei pensionati prova a rivolgersi alle nuove generazioni, imparando a parlare per primo il loro linguaggio.