Come finanziare le misure relative al “loss and damage”, le perdite e i danni irreversibili provocati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Spingere sulla decarbonizzazione e sulla lotta alle emissioni, rafforzare l’addio al carbone e lo sviluppo delle rinnovabili. E poi trovare il modo per sostenere l’adattamento soprattutto nei Paesi più poveri e vulnerabili, intraprendere azioni audaci e immediate per continuare a mitigare e limitare il riscaldamento globale.

Secondo Maria Grazia Midulla, responsabile energia e clima del Wwf Italia, sono tante e tutte importanti le questioni in agenda alla Cop27, la Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici, fino al 18 novembre a Sharm El Sheik, dove i leader mondiali sono riuniti per decidere le politiche da mettere in campo per affrontare l’emergenza climatica. Un summit a cui la Cgil ha deciso di non prendere parte perché l’Egitto è un “Paese che viola i diritti umani, garantisce l’impunità a chi ha torturato e ucciso Giulio Regeni, detiene 60 mila prigionieri politici e attivisti anche ambientali”. 

L’accordo anche questa volta si preannuncia in salita, nonostante la scienza continui a prospettare scenari catastrofici, peggiorati da un nuovo contesto geopolitico, dominato dalle crisi energetica, economica, alimentare e di perdita della biodiversità. “Questa Cop è nata nel segno del pessimismo, perché le tensioni geopolitiche non aiutano il raggiungimento di intese globali – spiega Midulla -, però i segnali che vengono sono abbastanza positivi, nonostante i seminatori di zizzania”.

Tra i tanti report diffusi in queste settimane a ridosso del vertice delle Nazioni unite, quello dell’Unep, il programma Onu per l’ambiente, dal titolo “La finestra che si sta chiudendo” è il più esplicito: contenere l’aumento delle temperature a 1,5° sarà quasi impossibile, con le politiche attuali arriveremo a fine secolo a un incremento di 2,8° C. Le avvisaglie ci sono tutte: gli ultimi otto anni sono stati i più caldi di sempre, nel 2022 è stato superato il record di scioglimento dei ghiacciai nelle Alpi, mentre per la prima volta ha piovuto sulla calotta glaciale della Groenlandia.