“L'amministratore delegato di ArcelorMittal, Lucia Morselli, ha scelto il palcoscenico di 'Porta a Porta' per non dire nulla che già non si sapesse sullo stato della trattativa con il governo e sulle prospettive del gruppo siderurgico nel nostro Paese. In realtà, ha fatto intendere che il governo sarebbe responsabile di non aver coinvolto il sindacato nelle trattative che hanno portato all'accordo del 4 marzo scorso, mentre l'azienda non avrebbe esplicitato il numero degli esuberi, di cui comunque il governo sarebbe stato al corrente, per rispetto del sindacato". Lo dichiara Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom Cgil, responsabile siderurgia.

"È una versione a dir poco stravagante dell'idea di rispetto e anche dell'idea di sindacato. Sempre per rispetto, poteva esserci risparmiata questa ricostruzione che, fra l'altro, al momento, non trova smentita alcuna da parte del governo, né tantomeno si hanno notizie di prossimi incontri. Un esecutivo non può limitarsi a definire inaccettabile il piano industriale. Deve scoprire le carte, deve sciogliere il nodo della partecipazione negli assetti proprietari, deve invertire le priorità del piano industriale, deve garantire il rispetto degli impegni e dei vincoli assunti con gli accordi di settembre 2018", continua il sindacalista.

"Inoltre, il ministro Patuanelli deve dar corso a impegni assunti in Parlamento, definire rapidamente un piano nazionale della siderurgia, delle filiere collegate, del ruolo che lo Stato intende svolgere per assicurare una prospettiva all'insieme della manifattura italiana. Si apra immediatamente il tavolo di settore con le parti sociali”, conclude il dirigente sindacale.