“Siamo sconcertati e profondamente amareggiati dalla notizia degli atti vandalici contro la sede dell’Anpi a Lecco. È fondamentale tenere viva la Memoria per contrastare ed eliminare i pericolosi rigurgiti nazifascisti”. Questa la ferma condanna delle segreterie del territorio di Cgil, Cisl e Uil dopo che ignoti, la scorsa notte, hanno imbrattato la targa dell’Associazione nazionale partigiani con segni che richiamano la svastica.

Non è la prima volta e questo “dà ancora più fastidio, proprio perché accaduto a ridosso del Giorno della Memoria, in cui si ricorda la Shoah. Auspichiamo che tutte le forze politiche prendano le distanze dall’atto riprovevole e provocatorio, che lede indirettamente l’immagine di Lecco, città che proprio un anno fa aveva deciso di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz. Ricordiamo sempre che la libertà e la dignità di tutte le persone e la solidarietà tra uomini e donne di diversa provenienza culturale e di differente condizione sociale sono, per le organizzazioni sindacali, valori fondanti del proprio essere e del proprio agire. Per questo il Giorno della Memoria rappresenta il nostro impegno per costruire continuamente e mantenere sempre viva la consapevolezza di questi valori”.

“Ricordiamo – si legge nel comunicato delle confederazioni – che un atteggiamento di passività e indifferenza porta con sé verso il pericolo minaccioso che tutto ciò possa ripetersi. Questa giornata rappresenta l’opportunità per riflettere sul valore e sulla dignità del lavoro nella costruzione di un progetto di libertà personale, collettivo e sociale e sul pericolo della sua alienazione raffigurata nel lavoro coatto degli operai deportati nei campi di sterminio in seguito agli scioperi che chiedevano pace e libertà”.

“La storia del movimento dei lavoratori lombardi ricopre un posto fondamentale nella costruzione della Memoria. Gli scioperi nel Nord Italia e in particolare lo sciopero generale del marzo 1944, unico in Europa, di cui è stato testimone il nostro Pino Galbani, danno prova del contributo fondamentale che il mondo del lavoro ha dato all’azione per la conquista della indipendenza, libertà e democrazia del nostro Paese, fino alla realizzazione della Costituzione e della Repubblica fondata sul lavoro. È importante – concludono – conoscere il passato per affrontare il futuro”.