Il progetto di esternalizzazione della Rete di Wind viene ritirato, i lavoratori dovranno 'stringere la cinghia' ma i  1.800 posti a rischio saranno tutelati con un nuovo piano a 5 anni che prevede efficienze per 35 milioni di euro  ma nessuna societarizzazione o esternalizzazione.

'Viene chiesto un sacrificio ai lavoratori
- commentano Salvo Ugliarolo della Uil e Giorgio Serao della Cisl dopo  una trattativa no-stop di 24 ore con l'azienda - ma questo accordo rappresenta un cambiamento di indirizzo per  tutto il settore tlc, e' un cambiamento di tendenza. Passa il principio per cui il perimetro societario resta invariato  e viene pensato un piano industriale a 5 anni, una lunghezza temporale che ormai nessuna azienda fa piu'.

L'accordo, firmato da Cgil, Cisl e Uil, passa attraverso una stretta sui benefit ma 'a fronte di questo fino a tutto il  2017 la società internalizza alcune attivita' e garantisce che non ci saranno societarizzazioni'. Il piano di  esternalizzazione della rete era stato messo a punto da Wind nella primavera del 2011. All'inizio del 2012, con l'intervento del ministero dello sviluppo economico, 'azienda aveva accettato la sospensione del processo e avviato  un dialogo con i sindacati.