Prima notte sulla torcia a 100 metri di altezza nel polo petrolchimico di Porto Torres per i due operai della Vinyls che ieri mattina, 10 settembre, hanno deciso di installare un presidio su uno dei simboli dell'azienda. I due operai, che ieri avevano esposto la bandiera dei quattro mori e quella brasiliana (nella foto tratta dal sito www.isoladeicassintegrati.com), stanno bene.

Intanto, sempre ieri è stata presentata formalmente la richiesta di acquisto della Vinyls di Porto Torres. Lo ha fatto l'avvocato Mario Ghezzo di Tempio che rappresenta la società brasiliana che si è fatta avanti con l'obiettivo di mettere in piedi un piano industriale che prevede, oltre all'acquisizione degli impianti, la ripresa della produzione e il mantenimento di tutte le maestranze. L'avvocato Ghezzo ha precisato che i rappresentanti della società, che hanno visitato Porto Torres ad agosto, si impegnano a fornire tutte le garanzie sulla fattibilità dell'operazione entro 30 giorni.

Nei giorni scorsi uno degli amministratori straordinari della Vinyls, Giorgio Simeone, ha incontrato i sindacati . Le organizzazioni sindacali chiedevano il rinnovo della cassa integrazione per i lavoratori, scaduta a giugno, e garanzie per il pagamento degli stipendi, coperti fino a dicembre. Ma l'unico futuro per l'impianto può essere garantito, appunto, soltanto da un acquirente.

Di conseguenza tutta la trattativa è legata a questa proposta. Se la società brasiliana, che ha mandato i propri tecnici per ispezionare l'area Vinyls, intende riprendere la produzione di Pvc ci sono possibilità concrete di un recupero del progetto, altrimenti le alternative si stringono. L'unico elemento che fa ben sperare al momento è che per accreditare la società chimica presso gli amministratori straordinari si è mossa l'ambasciata brasiliana in Italia. Nessuna altra informazione al momento sulla composizione (e dunque sulla solidità) del gruppo.

La notizia della formalizzazione dell'offerta è stata confermata dal blog l'Isola dei Cassintegrati che ha sempre seguito con particolare interesse la vicenda. Lo spiraglio è aperto, ma la prudenza è d'obbligo, dopo le trattative andate a vuoto con gli arabi della Ramco e gli svizzeri del fondo Gita.