Anche sui cittadini vercellesi ricadrà l'onere dei tagli inflitti ai Patronati. Molti servizi resi finora in forma gratuita e universale ai cittadini, infatti, non lo saranno più. E già si possono prevedere le code agli sportelli dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per il numero eccessivo di prestazioni che l’INPS dovrà sbrigare in seguito ai TAGLI SCELLERATI sui Patronati.
"La Legge di Stabilità, approvata di recente, attacca i patronati riducendo, per l'ennesima volta, le risorse del Fondo dando per scontata una compartecipazione del cittadino alle spese per prestazioni che, fino a ieri, il Patronato forniva gratuitamente. Dunque i Patronati, per mantenere la loro struttura attuale, devono chiedere ai cittadini i soldi per compensare la diminuzione del contributo pubblico", così in un comunicato di patronati, Cgil, Cisl, Uil e Acli di Vercelli.
"Con i tagli al Fondo, costantemente intaccato da cinque anni (90 milioni di euro dal 2010 al 2013 e poi altri 35 milioni lo scorso anno) - continua la nota –, non si fa nessuna buona riforma dei Patronati e non si ottimizzano i servizi destinati ai cittadini affinché accedano ai diritti previdenziali e socio-assistenziali, in maniera gratuita e tutelata, come hanno invece diritto".
Per questi motivi i Patronati vercellesi del Cepa (Acli Inca Inas Ital) unitamente a Cgil, Cisl, Uil e le Acli territoriali continueranno la mobilitazione e l'opera di controinformazione rivolta ai cittadini per cambiare una norma sbagliata, dato il prezioso lavoro - riconosciuto dalle istituzioni anche in più occasioni - che i Patronati svolgono per la collettività e contestualmente chiedono che le ipotesi di riduzione del fondo vengano azzerate e che si ponga fine all’attuale clima di enorme incertezza e preoccupazione", conclude la nota.