"Se le previsioni sulle vendite non sono tra le più rosee, di sicuro questo Natale si profila magrissimo per le condizioni di tanti lavoratori che si vedono vincolati ad una vita di negozio senza sosta: se non bastasse, ancor peggio degli anni precedenti a fronte delle riduzioni occupazionali, dell’aumentata cassa integrazione, delle nuove condizioni contrattuali imposte agli ultimi assunti". E' quanto affermano, in una nota unitaria, i sindacati di categoria del Veneto.

"Intanto non sarà festa per tutti a Santo Stefano che in alcune province (Vicenza, Belluno, Treviso) vedrà diversi centri commerciali e supermercati aperti, non paghi della sequela di domeniche lavorate spesso per l’intero anno - spiegano i sindacati -. Tutto ciò non ha comportato nessuna occupazione aggiuntiva e tutto il peso viene fatto ricadere su lavoratori ormai stremati da orari spezzati con lunghi intervalli nel corso della giornata, da riposi che arrivano anche dopo 10 giorni consecutivi di lavoro, da impieghi che costringono a lavorare ogni domenica privando la persona di ogni possibilità di passare - almeno una volta all’anno - una giornata con la propria famiglia, da calendari lavorativi comunicati 24 ore prima rendendo impossibile programmarsi la vita, per non parlare della miriade di contratti precari ai limiti della legalità che vengono applicati con sempre maggiore facilità, quali i voucher, arrivati quest’anno in Veneto a sfondare il milione nel solo settore del commercio".

Per arginare questa situazione i segretari generali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil regionali hanno deciso di aprire una negoziazione con il sistema delle imprese ed al contempo di invitare la Giunta regionale e le Istituzioni locali ad avviare un secondo tavolo di supporto che coinvolga associazioni datoriali e sindacati per definire una nuova “disciplina dell’ apertura degli esercizi commerciali”.

"La preoccupazione è forte - riprendono i sindacati - ed, oltre alle questioni che attengono alla vita delle città, Cgil Cisl Uil di categoria vedono messa in gioco la libertà e la dignità dei lavoratori che si ammalano con sempre maggior frequenza a fronte dello stress continuo cui sono sottoposti".

"Del resto, come è possibile che mentre si moltiplicano i centri commerciali, l’occupazione continui a calare ed anche nel 2014 registri in Veneto un -1,8% sui 12 mesi precedenti? Non è solo un problema dei piccoli negozi che vengono spazzati via dalla politica aggressiva della grande distribuzione, poiché anche quest’ultima registra un decremento significativo (-1,6%) con l’aggiunta di 5.598.442 ore di cassa integrazione straordinaria, pari ad un +84% rispetto al 2013", concludono.