A gennaio, la commissione provinciale del lavoro di Varese ha validato l'iscrizione di 806 lavoratori alle liste di mobilità: 498 uomini (il 61,8%) e 308 donne. Gli iscritti alle liste di mobilità della provincia di Varese nel mese di gennaio crescono dell'84% rispetto al mese scorso; a dicembre, infatti, le domande erano state nel complesso 438.

"Un dato allarmante – commenta Franco Stasi, segretario generale della Camera del lavoro locale –, che testimonia in maniera incontrovertibile come la crisi non va attenuandosi, anzi, al contrario si aggrava". Osservando più da vicino i dati elaborati dal dipartimento politiche contrattuali e mercato del lavoro della Cgil di Varese sui licenziamenti avvenuti l'anno scorso, dei 5.173 lavoratori iscritti alla mobilità da gennaio a dicembre 2012 nella provincia, oltre il 60% (3.194) proviene da aziende che occupano fino a 15 dipendenti e che usufruiscono degli ammortizzatori sociali in deroga.

"Nella nostra provincia, il tessuto produttivo è costituito prevalentemente da piccole e micro imprese, ed è naturale – prosegue Stasi – che, visto il perdurare della recessione e la stretta creditizia delle banche, siano queste le principali vittime della crisi. È quindi molto preoccupante che per il 2013 non siano stati confermati gli sgravi fiscali alle aziende che assumono dalle liste di mobilità. Proprio in questi giorni si moltiplicano i casi di lavoratori iscritti alle liste di mobilità, cui erano state fatte promesse di assunzione che oggi non vengono confermate. Come è noto, poi, per quest'anno gli ammortizzatori in deroga sono stati finanziati soltanto fino a giugno. Considerando che nel 2012 i lavoratori che nella nostra provincia hanno utilizzato gli ammortizzatori in deroga sono stati 8mila, che succederà dopo? A questo, poi, va aggiunto il fatto che a luglio, anche per le imprese che possono utilizzare gli ammortizzatori ordinari (Cigo e Cigs) andranno in esaurimento i 36 mesi previsti dalla legge. Potrebbe, quindi, nascere anche per loro la necessità di usufruire degli ammortizzatori in deroga. Si preannuncia insomma un anno critico, difficilissimo per lavoratori e aziende; perciò servono strumenti legislativi adeguati alla situazione, insieme a politiche industriali e strategie di crescita che rilancino lavoro e occupazione".