"Stesso lavoro stesso contratto": è quello che chiedono gli edili di Cgil Cisl Uil oggi, mercoledì 14 febbraio, in un’iniziativa nazionale organizzata a Roma, presso la Sala delle Carte Geografiche, in via Napoli 36. Ai lavori sono stati invitati i rappresentanti delle maggiori forze politiche. Hanno garantito la presenza l’onorevole Cesare Damiano e i senatori Maurizio Sacconi e Federico Fornaro. 

Nel corso dell’iniziativa, che vede riuniti i direttivi unitari di Feneal, Filca, Fillea, verranno presentate le dieci proposte sul tema del dumping contrattuale e della fuga dal contratto edile verso l’applicazione di contratti meno onerosi, che incide negativamente sul salario dei lavoratori, sulla loro sicurezza e i loro diritti, e sulla concorrenza leale tra le imprese (scarica il documento integrale). “Applicare il giusto contratto non è un costo – spiegano le tre sigle –, ma un investimento, a partire da una riduzione del numero dei contratti”.

“Per rendere effettivo l’obbligo ad applicare il ccnl più attinente alla reale attività di impresa e al luogo dove essa si svolge – è la prima proposta – occorre attuare l’articolo 39 della Costituzione recependo l’accordo interconfederale sulla misurazione della rappresentanza delle organizzazioni firmatarie dei contratti nazionali”. Attraverso il principio cosiddetto dell’erga omnes, infatti, "si metterebbe il settore al riparo dai cosiddetti contratti pirata”.

Tuttavia questo può non bastare, poiché lo “shopping contrattuale” riguarda anche i contratti firmati da organizzazioni rappresentative, usati in maniera distorta in settori diversi per cui erano nati. “Per queste ragioni, accanto all'applicazione dell’articolo 39 della Costituzione, e viste anche le specificità del settore edile e del cantiere, non è più rinviabile – insistono i tre sindacati – un accordo interconfederale relativo ai perimetri contrattuali e/o l’emanazione di una legge ad hoc, a supporto, per l’applicazione del contratto dell’edilizia in cantiere in quanto contratto collettivo di miglior favore per i lavoratori”.

Tra le altre proposte: avviare la parificazione, tra tutti i settori produttivi, del carico contributivo relativo ai versamenti Inps; definire un unico ccnl per tutte le imprese edili; individuare un’autorità “terza” del contratto applicabile, come già avviene in alcuni Paesi europei; reintrodurre il Durc per cantiere con una normativa apposita per l’edilizia; applicare in termini generali la “congruità” (corretto rapporto tra manodopera impiegata, tipo di lavorazioni e costo dell’opera) non solo in caso di subappalto, vincolando al Durc per congruità anche ogni forma di contributo pubblico dato ai privati sul modello di quanto previsto per la ricostruzione nel Centro Italia; introdurre la “patente a punti” per poter aprire un’impresa come sistema premiante; rendere trasparente e governabile il subappalto limitandolo al primo livello; valorizzare gli enti bilaterali riconosciuti dal ministero del Lavoro.