Una formazione specifica, non limitata a semplici corsi, ma approfondita su determinate materie, d'indirizzo prettamente economico, che dia la possibilità ai futuri dirigenti sindacali di saper interpretare i fatti del mondo che ci circonda. È l'ambizioso obiettivo che si propone la Cgil nei riguardi dei propri delegati e delegate. "Per costoro – dicono alla confederazione –, abbiamo l'intenzione di arrivare a mettere a punto una sorta di manuale dell'economia. Ci sono molte fonti critiche e analisi che possono essere tradotte in modo semplice, ma non semplificato, e messe a disposizione dei giovani sindacalisti. Ma a nostro giudizio, non è sufficiente solo il materiale offerto dalla Cgil. Bisogna sperimentare una nuova stagione di 'meningi che si spremono' attorno ai grandi nodi della società, per introdurre in modo semplice argomenti anche complessi, come lo sono soprattutto quelli di natura economica".

A dare una mano, in tal senso, ci pensano ora le nuove iniziative di RadioArticolo1 (con la trasmissione 'Quadrato rosso - la formazione va in rete') e di Rassegna Sindacale (con la rubrica Conoscenza e Organizzazione), entrambe a scadenza settimanale, dedicate per l'appunto alla formazione dei sindacalisti, con la partecipazione di Giancarlo Pelucchi, responsabile della formazione a corso Italia. La puntata del 25 gennaio (podcast) ha avuto come tema 'la legge di Stabilità 2016', riprendendo la lectio magistralis che il segretario confederale Danilo Barbi ha tenuto il 21 gennaio ai giornalisti, arricchita dall'intervento di Riccardo Sanna, responsabile Area politiche di sviluppo della Cgil, che ha ribadito come l'attuale legge economica dello Stato sia sbagliata, perché non fa che favorire la stagnazione economica e rischia di far saltare i conti pubblici, togliendo le tasse sulla casa e alle imprese, oltre alla questione della vera assente della manovra, la politica industriale.

Da un po' di anni, la Cgil, in collaborazione con l'Ordine nazionale dei giornalisti, offre corsi di formazione per giornalisti professionisti su argomenti di attualità, come possono essere sanità, scuola, pensioni, oltre a tutti quelli legati all'economia. Questo, non solo per spiegare direttamente le tesi del sindacato in termini di ricette, ma anche per fare dell'analisi economica. "Abbiamo provato a raccontare i fatti, in modo che tutti i giornalisti che vi partecipano, quelli interni che lavorano nelle varie testate della confederazione, ma anche gli altri esterni, possano avere un punto di vista diverso e diretto, esplicitamente di parte, ovvero l'opinione peculiare della Cgil", aggiungono al sindacato guidato da Susanna Camusso.