"Non abbiamo mai chiesto vendetta, ma giustizia e oggi speriamo che, 11 anni dopo quel terribile 25 novembre 2006, per le vittime, i loro familiari e tutta la comunità umbra si possa davvero mettere la parola fine su una vicenda che ha segnato pesantemente la nostra comunità e tutto il mondo del lavoro. Quella della Umbria Olii resterà per sempre, per noi della Cgil, una ferita aperta, una vicenda che, oltre alla drammaticità delle quattro vite spezzate, ha conosciuto pagine esecrabili, come quella delle richiesta di risarcimento milionaria alle famiglie delle vittime da parte dell’imprenditore, oggi condannato, Giorgio del Papa. Nessuno restituirà Giuseppe, Vladimir, Tullio e Maurizio ai propri cari, ma la conclusione della vicenda processuale, dopo tutto questo tempo, è comunque un fatto importante per restituire un po’ di dignità a quei quattro morti e una speranza di serenità alle loro famiglie". Così in un comunicato congiunto, Vincenzo Sgalla e Vasco Cajarelli, rispettivamente segretario generale e responsabile sicurezza sul lavoro della Cgil Umbria.