“Saranno gravissime le conseguenze sul ruolo delle Autorità portuali”. È quanto denunciano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti a seguito della sentenza del Tar del Lazio che “modifica l’impianto e i contenuti della legge 84/94 sui porti, considerando le Autorità Portuali come 'amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni'”.

Secondo le organizzazioni sindacali di categoria “ciò determina delle gravissime conseguenze sul ruolo delle stesse Autorità Portuali, che verranno sottoposte a vincoli non necessari che di fatto ne riducono la funzione, l’operatività e soprattutto modificano il rapporto di lavoro che per tutti i dipendenti delle Autorità da privato diventa pubblico”. “Tutto questo – spiegano Filt, Fit e Uilt – scardinando il sistema contrattuale sia nazionale sia locale che da oltre dieci anni è vigente e che ha dimostrato nei fatti tutta la sua validità in termini di tutela dei lavoratori e di efficienza delle Autorità stesse nell’interesse più generale dei porti”.

Secondo le tre sigle sindacali di categoria “è sempre più urgente e non rinviabile, fermo restando il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Lazio, un provvedimento legislativo che chiarisca il ruolo delle Autorità Portuali. Senza un intervento del governo e del Parlamento in tal senso – concludono Filt, Fit e Uilt – si determinerebbe un danno ai lavoratori, un irrigidimento delle funzioni e degli scopi delle Autorità Portuali con le conseguenti ricadute sull’operatività del porto, senza nessun beneficio economico per lo Stato ma piuttosto con un concreto rischio che i porti siano meno efficienti nel sistema dei trasporti delle merci del nostro paese”.