Circa 2.400 aziende, per un totale di oltre 26mila lavoratori coinvolti, hanno chiesto la cassa integrazione in seguito all'interruzione dell'attività causata dai danni del sisma. Si va da un minimo di alcuni giorni a un massimo di 12 mesi. Lo fa sapere in un comunicato la Provincia di Modena, annunciando che i lavoratori delle imprese colpite possono chiedere l'anticipo dell'indennità della cassa integrazione. La crescita costante del numero di lavoratori che ne fanno richiesta (a fine giugno erano 19mila), "evidenzia la gravità delle conseguenze del sisma sull'occupazione e la necessità di strumenti come questo che possano dare un sostegno immediato ai lavoratori", spiega l'assessore provinciale al Lavoro Francesco Ori.

La Provincia, le banche e i sindacati hanno dunque concordato l'estensione del Protocollo d'intesa già attivo dal 2009, che consente ai lavoratori delle aziende in crisi di chiedere in banca l'anticipo dell'indennità sociale. Tra il momento dell'accordo sindacale e il versamento del trattamento da parte dell'Inps possono infatti passare alcuni mesi, con una serie di difficoltà economiche facilmente immaginabili. Tra le diverse misure, aggiunge Daniela Sirotti Mattioli, assessore provinciale alle Politiche per l'economia locale, "abbiamo voluto inserire questa possibilità, ottenendo dalle banche la piena disponibilità, anche nell'eventuale necessità di superare il plafond concordato che, fino a marzo 2013, è di 5,3 milioni di euro".

Il finanziamento non è soggetto a tassi di interesse, né a spese di gestione del conto o a interessi di mora, eccezion fatta per i bolli di legge. Le banche firmatarie sono Unicredit, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Banco Popolare, Banca Modenese, Cariparma, Cassa di Risparmio di Cento, San Felice 1893 Banca popolare, Banca Interprovinciale di Modena.