"La Cgil Campania e quella di Napoli ribadiscono con forza la necessità e l’urgenza di bonificare i terreni della cosiddetta 'Terra dei Fuochi' inquinati da sversamenti di rifiuti industriali provenienti, in massima parte, dal Nord del Paese e da diverse zone d'Europa. Il processo di contaminazione e di disastro sanitario e ambientale, infatti, è stato condotto con una perversa collusione tra organizzazioni malavitose ed economia illegale, mentre istituzioni e governi, negli anni, non sono stati all’altezza di contrastare questo fenomeno e di indicare una strada per offrire risposte al diritto fondamentale dei cittadini e dei lavoratori alla salute e alla vita". E' quanto si legge in una nota diffusa dai segretari generali Cgil Campania e Napoli, Franco Tavella e Federico Libertino.
"Organizzazioni dei cittadini, Libera, Legambiente, sindacati da anni - ricordano Tavella e Libertino - hanno denunciato le condizioni in cui tutto ciò si sviluppava. Ecco perchè le istituzioni hanno il dovere di assumere e raccogliere le richieste di verità che i cittadini ed il movimento avanzano sul tasso di inquinamento e sui pericoli per il futuro senza creare allarmismi, ma anche senza dissimulazioni. Cgil Campania e Napoli da anni rivendicano la necessità di un ciclo integrato dei rifiuti in grado di dare risposte strutturali ad un problema che ha creato enormi danni all’immagine e all’economia regionale".

"E' necessario - secondo la Cgil - che sia rafforzato il presidio del territorio per prevenire lo sversamento e l’abbandono dei rifiuti, ma è fondamentale anche un inasprimento delle pene per chi abbandona scarti o appicca i roghi. Inoltre bisogna potenziare gli strumenti per la tracciabilità dei rifiuti, censire e mappare i suoli della Campania per attuare un monitoraggio costante sui livelli di inquinamento e avviare le bonifiche dopo che siano state stroncate le attività illecite. La riqualificazione deve essere gestita in raccordo con le comunità locali e con le esperienze positive maturate sul territorio, affidando tutte le opere esclusivamente ad imprese di cui sia accertata l’estraneità alla camorra. In questo modo si potrà promuovere la parte sana e onesta del settore agro‐alimentare campano, anche attraverso la valorizzazione delle filiere dei prodotti tipici realizzati con processi virtuosi, rispettosi dei diritti dei lavoratori e delle normative ambientali".
"Per questi motivi - concludono Tavella e Libertino - la manifestazione che si svolgerà il prossimo16 novembre a Napoli potrà dare un contributo utile per affrontare la problematica ambientale che va sostenuta col coinvolgimento delle popolazioni interessate, non in antitesi. Cgil Campania e Camera del Lavoro di Napoli sono certe che è necessario un contributo decisivo per fare piena luce sulle condizioni reali del disastro ambientale in alcune aree della Campania".