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"Cari cittadini, sappiate che il personale che in questi giorni vi ha assistito, infermieri, operatori sociosanitari, tecnici, fisioterapisti, ostetriche, sta lavorando all'interno dell'azienda con grandi disagi e difficoltà". Inizia così il volantino che viene distribuito questa mattina (23 giugno) dai lavoratori dell'ospedale di Terni che stanno protestando, insieme a Cgil, Cisl e Uil della sanità, ai sindacati confederali e dei pensionati e ad alcune associazioni di volontariato, per chiedere l'attuazione dell'accordo sottoscritto nel mese di marzo con la direzione aziendale che prevedeva 123 assunzioni per fare fronte alle gravi carenze di personale in atto.
La protesta si è svolta prima in forma di assemblea all’interno del locali del nosocomio, ma si è poi spostata all’esterno dove i rappresentanti dei sindacati hanno spiegato le ragioni di una protesta che va “prima di tutto nell’interesse dei cittadini e dei pazienti”. Secondo i sindacati e la Rsu, infatti, l’accorpamento di alcuni reparti, come ad esempio quelli di ostetricia e ginecologia, crea forti disagi all’utenza e al personale.
“Un personale la cui età media supera i 50 anni - spiegano i sindacati - mentre le dotazioni organiche sono ferme al 2004 e nel corso del tempo sono insorte limitazioni funzionali proprio a causa dello stress lavorativo e della durezza dei carichi di lavoro". Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto l'accordo di marzo con la direzione aziendale, accordo ribadito anche ieri, 22 giugno, con un verbale di incontro dalla Regione Umbria, nella persona dell'assessore regionale Luca Barberini.
Ma ora è il momento di passare dalle parole e dai verbali ai fatti: "Questa azienda ha sempre dato un'ottima risposta alle esigenze di tutela della salute - affermano ancora i sindacati - ma se da subito la politica non interviene per favorire il ricambio delle professionalità con l'assunzione di giovani operatori della Sanità, rischiamo di perdere a Terni una ulteriore eccellenza".
"La mobilitazione - hanno avvertito Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl - proseguirà fino al raggiungimento dell'obiettivo. E non escludiamo anche di arrivare allo sciopero se dalle istituzioni non arriveranno le risposte necessarie”.