“Con un contratto di solidarietà e la mobilità volontaria incentivata si chiude la tormentata trattativa che in Tenaris Dalmine si era aperta dopo l'annuncio di 406 esuberi: nella notte fra venerdì e sabato scorsi (seconda nottata consecutiva di discussione), infatti, sindacati e rappresentanti dell'azienda hanno raggiunto un'intesa che ora sarà sottoposta al voto dei lavoratori in assemblee già programmate per martedì 9 giugno”. Così, in una nota, la Cgil di Bergamo.

Secondo Eugenio Borella, segretario generale della Fiom-Cgil provinciale, si tratta di “una buona intesa”, con la quale il sindacato è riuscito a “salvaguardare l'occupazione dei giovani apprendisti, che all'inizio della vertenza sembravano i primi a rischio di restare senza prospettive di lavoro”.

L'accordo prevede l'avvio di un contratto di solidarietà per tutti i lavoratori di Dalmine esclusi gli addetti alle attività commerciali e i lavoratori del sito di Sabbio, per un massimo di 1.614 dipendenti sul totale dei 1.782 in organico.

“Il contratto di solidarietà permette tra l'altro – spiega ancora Borella - una minore perdita di salario rispetto ad altri ammortizzatori sociali come la cassa integrazione, oltre al fatto che garantisce a tutti la salvaguardia del posto nell'attesa che la pesante crisi causata dalla riduzione del prezzo del petrolio si attenui, permettendo di rilanciare l'azienda con tutte le professionalità oggi presenti”.

La solidarietà prenderà il via il 1° settembre e durerà un anno, con la possibilità di proroga per altri 12 mesi. La mobilità volontaria, che dovrà raggiungere circa 300 lavoratori, sarà incentivata e avrà un accompagnamento alla pensione per chi raggiungerà i requisiti entro il 2020.