“Sarebbe una misura di una gravità assoluta, sarebbe inaccettabile. Pochi giorni fa, infatti, abbiamo firmato un accordo col presidente Rossi, dove la Regione si impegna a non tagliare sul personale in modo lineare, e ad attivare la concertazione sull'organizzazione del lavoro. Solo poco tempo dopo, ci troviamo davanti a notizie in cui si parla di indicazioni già date alle aziende di tagli lineari. Non è giusto e non è serio". È quanto denuncia Alice D’Ercole, segretaria generale Fp Cgil Toscana.

"Chi ha a cuore la sanità toscana, forze politiche in testa, dovrebbe fare con noi la battaglia per la cancellazione dei tetti di spesa determinati dalle leggi di bilancio dello Stato, perché, se quei tagli restano, ci sarà inevitabilmente una drastica riduzione dei servizi e un peggioramento della qualità dell’assistenza. Inoltre, il parametro, di cui si discute, riguarda tutti i dipendenti, anche le spese per le consulenze e le direzioni. Dov’è finito questo aumento di spesa sul personale? Certamente non sul personale del comparto, sulle migliaia di persone che ogni giorno garantiscono i servizi ai cittadini della Toscana e che sono ridotti all'osso", continua la dirigente sindacale.

"In questi anni, probabilmente, da parte dell’assessorato alla sanità guidato da Stefania Saccardi, sono state fatte scelte sbagliate nell’organizzazione dei sevizi, se l’esito della riforma che doveva far risparmiare le teste a governo del sistema ha fatto invece esplodere la spesa. Il problema resta l'organizzazione del lavoro, il modo in cui è stata gestita la riforma, la scarsa capacità di guida del sistema ad ogni livello. Non si possono far ricadere sui lavoratori e sui cittadini operazioni di questo tipo, perché tagliare sul personale significa tenere reparti chiusi", aggiunge la sindacalista.

"Quindi, non accetteremo tagli indiscriminati. Per noi, la direzione è un'altra. Chiederemo incontri urgenti in ogni azienda aanitaria e, se non avremo le risposte che pretendiamo, saremo pronti a proclamare lo stato di agitazione del personale del sistema sanitario toscano. La Regione ci convochi subito e cominci a rispettare gli impegni sottoscritti per la stabilizzazione dei precari”, conclude l'esponente Cgil.