Tempi duri per i provvedimenti di spesa del governo. “Lo schiaffo della Ragioneria generale dello Stato svuota i due decreti di Corrado Passera destinati allo sviluppo. Dopo la notizia dell'ammanco di 3,4 miliardi, denunciato dai massimi organismi tecnici del ministero del Tesoro, la sorte dei due provvedimenti, uno sugli incentivi e l'altro per il rilancio del mercato immobiliare, è rimasta appesa a un filo per tutta la giornata di ieri. Dopo serrate trattative tra gli uffici di via XX Settembre e gli uomini di Corrado Passera, si è giunti a un compromesso: portare questa mattina in Consiglio dei ministri i due decreti ‘fuorisacco’, ma svuotandoli delle norme più costose e di difficile copertura”. Lo scrive La Repubblica, spiegando poi che “In particolare, è stata eliminata la norma sulla possibilità di compensare crediti e debiti con il fisco che il decreto aveva raddoppiato fino ad un milione e che già nelle ultime bozze circolate nei giorni scorsi era opportunamente scomparsa".

"A fare le spese dell'intervento anche il maxi-incentivo per le imprese che investono oltre i 50 mila euro in ricerca e che avrebbero potuto godere di uno sconto fiscale del 30% e di un credito d'imposta fino a 600 mila euro. Perde pezzi anche l'altro provvedimento di Passera destinato al rilancio del mercato immobiliare, che avrebbe portato il bonus sulle ristrutturazioni edilizie dal 36 al 50%: con tutta probabilità, la percentuale dello sconto fiscale sarà elevata solo parzialmente. Anche lo sconto del 55% sulle ristrutturazioni finalizzate al risparmio energetico subirebbe una decurtazione, riducendosi al 50%. A risorse zero, o scarse, mancano i fondi anche per le due chiavi fondamentali dello sviluppo: le grandi infrastrutture civili e la riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati. Le uniche possibilità di reperire fondi vengono dalla spending review di Bondi”