Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha firmato ieri (22 maggio) i due Dpcm che disciplinano l'anticipo pensionistico "social" e quello per i lavoratori precoci. Chi matura i requisiti per l'Ape social entro il 2017 potrà presentare la domanda all'Inps entro il 15 luglio, mentre per chi li matura nel 2018 potrà farlo entro il prossimo marzo. 

Nel giudizio del segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, che sottolinea in primis gli oltre due mesi di ritardo del governo, si va "nella giusta direzione", ma ora, nella seconda fase del confronto fra Governo e sindacati, "si recuperino gli evidenti limiti presenti in questi primi provvedimenti e si affrontino anche gli altri temi previsti dal verbale sottoscritto dalle parti il 28 settembre scorso". A cominciare dalla scarsità delle risorse messe a disposizione e dalla penalizzazione per chi fa lavori discontinui.

"La firma dei decreti relativi ad Ape sociale e lavoratori precoci – sostiene Ghiselli – consente a qualche decina di migliaia di lavoratrici e lavoratori in condizioni particolarmente difficili di poter anticipare l'età della pensione, senza alcun costo o penalizzazione. Un risultato positivo, a condizione che si correggano alcuni nodi rimasti irrisolti".

Il dirigente sindacale evidenzia quindi "i limiti maggiori" dei provvedimenti: "Innanzitutto la scarsità delle risorse messe a bilancio, solo 660.000 euro nel 2017, con la conseguente restrizione delle platee; gli eccessivi vincoli normativi che penalizzano in particolare chi ha lavori discontinui, come gli edili, gli appalti e i lavoratori agricoli; l'esclusione di molte attività gravose e il mancato accesso alle misure dei disoccupati che sono tali per la scadenza di un contratto a termine".

"La seconda fase del confronto – ricorda Ghiselli – dovrà incentrarsi inoltre, come previsto dal verbale di settembre, sulla pensione contributiva di garanzia per i giovani, la flessibilità in uscita, il riconoscimento dei lavori di cura, l'aspettativa di vita, la previdenza complementare e la rivalutazione delle pensioni in essere". "Qualche giorno fa insieme a Cisl e Uil – dichiara in conclusione il segretario confederale della Cgil – abbiamo sollecitato l'Esecutivo a convocare gli incontri già programmati con l'auspicio di poter svolgere un confronto vero in grado di determinare ulteriori passi in avanti nella direzione indicata dalla piattaforma sindacale discussa e sostenuta dai lavoratori".