Proclamato da Filctem Cgil e assemblea dei lavoratori lo sciopero di oggi (martedì 14 febbraio) della Punto Quattro di Spezzano di Fiorano Modenese (Modena), azienda che produce serigrafie per le ceramiche, con presidio davanti ai cancelli (via del Crociale 25, ore 8.30-14). “Lo sciopero – spiega una nota - è la conseguenza di numerosi tentativi, finora andati a vuoto, di mettersi in contatto con l'azienda (anche tramite il consulente aziendale), per confrontarsi sulla situazione dell'impresa e sulle prospettive per i lavoratori, in particolare sulla tenuta occupazionale e sul pagamento degli stipendi arretrati”.

L'azienda, prosegue il sindacato, “in modo unilaterale e non condiviso ha prorogato sino al 25 febbraio la cassa integrazione ordinaria per i circa 28 lavoratori ancora in forza, senza motivare, né alle organizzazioni sindacali né ai lavoratori, come e quando intende riprendere l’attività aziendale, ormai ferma dal 25 agosto 2016 (da oltre sei mesi)”.

“È inaccettabile – afferma Ylenia Gatto della Filctem Cgil - che la proprietà di Punto Quattro abbia convocato alcune settimane fa i lavoratori per ‘informarli’ e comunicare loro che ‘purtroppo le trattative in corso con altre imprese per un eventuale affitto di ramo d’azienda non erano andate a buon fine’ consigliando quindi ai lavoratori di ‘dimettersi’. Sono queste le modalità migliori con cui gestire la situazione di crisi dell'impresa e i rapporti di lavoro con i propri dipendenti? Perché l'azienda chiede le dimissioni dei lavoratori e non si confronta con il sindacato su quali soluzioni possono essere più tutelanti per i lavoratori?”.

In ultimo, conclude la sindacalista, apprendiamo in modo del tutto casuale “che l’azienda ha fatto richiesta di concordato con riserva, e per l’ennesima volta nessuna informazione da parte dell'impresa è stata data né al sindacato né ai lavoratori. Riteniamo totalmente inaccettabile il comportamento tenuto dall’azienda. L'azienda si è forse dimenticata che, nonostante le gravi difficoltà, i lavoratori hanno continuato a lavorare anche per il bene dell’azienda e meritano di  sapere quale sarà il loro futuro”.