“Ricerca e innovazione sono le carte da giocare per uscire dalla crisi e rilanciare l'economia del Paese. Per questo Giorgio Squinzi, futuro presidente di Confindustria, farà di questi temi un obiettivo centrale del suo mandato. ‘Saranno punti fondamentali su cui sarà tarata l'azione di Confrndustria’, ha detto ieri Squinzi, parlando al convegno di Adite (associazione distretti tecnologici), al Cnr, su ‘Ricerca e innovazione in Europa nel partenariato pubblico e privato’”. Ne dà conto Il Sole 24 Ore. Che sottolinea anche che “Squinzi ha annunciato che sarebbe ‘lieto’ di firmare un altro accordo quadro con il Cnr, dopo quello che ha siglato nel 2006 da presidente di Federchimica”.

“Non c’è futuro di successo per le imprese e il paese – ha detto – se non riusciremo a sistemare il rapporto tra ricerca pubblica e privata”. Ecco quindi l'idea dell'accordo quadro con il Cnr: “Le imprese italiane non possono crescere se non fanno innovazione, ma solo poche, le più grandi, hanno strutture dedicate alla ricerca, il management e la cultura dell'innovazione. Per uscire dalla crisi devono disporre di nuove tecnologie per intercettare i bisogni emergenti in arrivo dal mercato”. E la strada può essere “identificare un attore che faccia ricerca applicata e collabori con le imprese. In questo senso la ricerca pubblica può svolgere un ruolo importante e il Cnr in particolare può essere l'istituto più adatto”.