C'è un altro aspetto drammatico della crisi in Siria: l'allarme rifugiati. Lo ha sottolineato oggi (24 agosto) il portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unchr), Adrian Edwards, incontrando la stampa a Ginevra.

Sono più di 200mila i rifugiati siriani che hanno lasciato la patria, per sfuggire agli scontri in corso tra il regime di Assad e i ribelli. Questi hanno tentato di raggiungere i paesi vicini.

"Abbiamo raggiunto il livello di 202.512 rifugiati nella regione circostante", ha detto Edwards, sottolineando come il "deteriorarsi della sicurezza in Libano stia ostacolando il  lavoro per aiutare i profughi in fuga dal conflitto in Siria, anche se le operazioni continuano". Secondo le stime, solo nell'ultima settimana almeno 30mila persone sono arrivate in Turchia, Libano, Iraq e Giordania.

All'interno del paese - intanto - è il terzo giorno di bombardamenti su Daraya, un centro 15 chilometri a sud-ovest di Damasco. A denunciarlo sono gli attivisti che operano nell'area. Secondo i loro numeri, le bombe delle truppe governative hanno fatto 21 vittime civili, tra cui due bambini. Sale a 70 il numero di morti nell'arco di tre giorni.