"Possiamo dire, con orgoglio, che la polizia di Stato italiana continua a raccogliere i successi di un lavoro instancabile. Il blitz antiterrorismo della Digos di Roma e l'operazione contro il cyberspionaggio della Polizia postale, in particolare del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche, sono la migliore conferma dell'efficienza del sistema. Però non è tutto oro quello che luccica. Abbiamo un organico di 98.000 unità a fronte delle 118.000 previste e dobbiamo lavorare molto sulla formazione, soprattutto in chiave antiterrorismo. La politica ci aiuti con fatti concreti, invertendo un trend di tagli e razionalizzazioni che va avanti da un decennio". Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.

"L'attività di spionaggio informatico, a danno di amministrazioni pubbliche, personaggi politici e noti imprenditori "conferma la delicatezza di alcuni temi, quelli dell'accumulo di informazioni nelle mani di pochi soggetti e dei cosiddetti 'big data', che se gestiti in modo sbagliato, da persone o gruppi con cattive intenzioni, possono creare grandissimi problemi alla vita democratica di un paese. Si tratta di una questione rilevante che abbiamo affrontato come Silp Cgil recentemente in un convegno a Roma al quale hanno partecipato Franco Gabrielli e i massimi vertici del dipartimento della pubblica sicurezza. La polizia postale e delle comunicazioni è una eccellenza italiana che va salvaguardata e direi implementata, anche alla luce di queste delicate indagini".