"La siccità che sta mettendo in ginocchio buona parte del Paese mette a nudo la vulnerabilità del sistema idrico in Italia, ma solo in parte può essere ricondotta alle avverse condizioni generate dai mutamenti climatici in atto. Una parte importante della crisi è da attribuire alla condizione di fatiscenza delle reti, con una mancanza di investimenti negli anni. Si è calcolato che gli interventi sulle reti necessiterebbero di risorse pari ad almeno 5 miliardi annui per gli anni a venire. La media delle perdite in Italia è attualmente al 40%, e la crisi sta riguardando perlopiù le regioni del Nord la cui la media delle perdite è del 26%, dove i sistemi idrici sono gestiti da multiutility pubbliche con assetti industriali complessi, capaci di espandersi anche in altre regioni". È quanto scrive in una nota il coordinatore regionale della Filctem Cgil Campania, Raffaele Paudice.

"In un quadro i cui si stima che al Sud vada persa almeno il 45% della risorsa, la Campania con il suo 45,8% segna alcune tra le performance peggiori d'Italia. Per avere un termine di paragone, la Puglia è ferma al 34,6%. A questa difficoltà delle infrastrutture, si sommano situazioni come quella che stanno vivendo alcuni comuni dell'Irpinia, uno dei bacini di approvvigionamento fondamentali anche per la Puglia, in cui vi sono paesi privati della fornitura anche a causa della contemporanea chiusura di alcuni pozzi, dovuta a problemi d'inquinamento e all'assenza d'interventi e investimenti idonei per prevenire il problema, ormai noto da anni", sottolinea il dirigente sindacale.

"La norma regionale del 2015, puntando sull'efficientamento del sistema, sull'aggregazione dei soggetti, in una regione in cui si contano ben 206 gestori sui 5 ambiti previsti dalla legge, ha proprio lo scopo dichiarato di migliorare la qualità del servizio. È evidente che la frammentazione e l'esistenza di soggetti piccoli, alcuni di gestione comunale, molti dei quali pesantemente indebitati, non consente la realizzazione di quegli investimenti necessari per portare la Campania nell'ambito di un sistema finalmente efficiente, al riparo delle emergenze. Il nostro sistema è vulnerabile, i mutamenti climatici si stanno rivelando più rapidi dei tempi di qualunque decisore politico. È ormai tempo di assumersi delle responsabilità, sfidando la politica locale e gli interessi di breve periodo. Bisogna dimostrare con i fatti, non più con gli annunci, che l'acqua è un bene fondamentale", conclude il sindacalista.