”La Cgil esprime un sostanziale dissenso sulla riforma dei servizi pubblici locali introdotta con l’approvazione del dl obblighi comunitari”. È quanto si apprende da una nota della Cgil nazionale.

“In primo luogo - si legge - viene attivato un processo di liberalizzazione senza la contestuale costituzione di autorità indipendenti di settore (acqua, rifiuti, trasporti) titolari dei sistemi tariffari e della tutela della qualità del servizio”.

“In secondo luogo - continua la Cgil - si forza, ulteriormente, la privatizzazione delle aziende di gestione dei servizi, con il sostanziale obbligo per le imprese pubbliche in house di procedere prima del 31 dicembre 2011 alla cessione del 40 per cento a favore di un socio privato con specifici compiti operativi. La soluzione riguarda principalmente solo il servizio idrico integrato, del quale deve essere invece garantito il carattere di bene comune”.

“In terzo luogo si insiste sull’esclusione delle società miste dalle gare, in contrasto con la normativa europea”. Infine, conclude la nota Cgil, “sono state respinte le proposte di regolamentazione dei capitolati di gara, in particolare per la previsione della tutela dell’occupazione e dei contratti di settore”.