I lavoratori provinciali e la Fp Cgil manifestano in tutta Italia davanti alle Prefetture e due delegazioni delle Province in dissesto (Biella e Vibo Valentia) sono a Roma, davanti a Piazza Montecitorio. È il giorno della protesta e della richiesta esplicita, a istituzioni e governo, di risposte sul futuro dei lavoratori e sui servizi che offrono ai cittadini.

La situazione delle Province, denuncia il sindacato, è ormai nel “caos”. I “primi passi indietro del Governo Renzi e della Ministra Madia”, ricorda la Fp Cgil, “hanno solo posticipato la ricerca di una soluzione ai problemi creati da una riforma pasticciata, nulla è stato fatto sul piano della mobilità dei lavoratori e sulla garanzia di servizi come la viabilità provinciale, la manutenzione delle scuole, le politiche attive sul lavoro, la tutela dell'ambiente. Nulla, se si escludono iniziative di singoli ministeri sui processi di mobilità che non tengono conto della complessità della situazione e che dimostrano l'assenza di un vero governo del riordino”.

La protesta si è svolta contemporaneamente alla convocazione, a Palazzo Chigi, di un tavolo di confronto sulle amministrazioni provinciali in dissesto finanziario.



“L'entità dei tagli - afferma il Segretario Nazionale della Fp-Cgil Federico Bozzanca - la situazione generale delle casse provinciali, il caos normativo e l'assenza di un vero riordino richiedono uno sforzo condiviso. La mobilitazione dei lavoratori dello scorso dicembre ha sicuramente evitato il disastro, messo in sicurezza almeno momentaneamente l'occupazione, sventato la catastrofe degli esuberi e del licenziamento in massa dei precari. Ma adesso serve che il Governo faccia la sua parte, serve cioè una riforma degli enti locali che parli dei servizi e della loro qualità". "Come ha fatto giustamente notare la Corte dei Conti - conclude il sindacalista - i tagli sono stati scellerati e indiscriminati, e stanno rendono impossibile persino il mantenimento di prestazioni minime che andrebbero invece potenziate".






“Anche i lavoratori e le lavoratrici delle Province toscane, con la Fp Cgil Toscana, oggi pomeriggio alle 16 circa saranno di fronte alle Prefetture (o dentro le sale consiliari delle Province), in tutta la regione, per consegnare ai prefetti un documento delle Rsu delle Province toscane e della città metropolitana, che denuncia tale situazione di caos”. Lo comunica il sindacato in una nota.


Un tweet del ministro della PA, Marianna Madia, che annuncia il trasferimento dei dipendenti pubblici agli uffici giudiziari ha acuito le polemiche, e la preoccupazione sulle scelte “confuse” del governo.





"La Madia faccia il ministro, 'twitti' un po' meno e apra un tavolo di confronto con i sindacati sulla riforma della pubblica amministrazione". Cosi' Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, a margine del consiglio generale della Cisl Toscana, ai giornalisti che le chiedevano un commento all'annuncio, via Twitter, scritto dal ministro. "E' davvero incredibile – ha concluso Furlan - che questo governo, attraverso Twitter, intenda gestire un tema delicato e importante come la riforma della pubblica amministrazione e i destini dei lavoratori".

“Ancora una volta i Ministri della Repubblica danno prova di essere confusi e sconnessi gli uni dagli altri. Lascia sgomenti il tweet della ministra Marianna Madia che annuncia la mobilità per oltre mille lavoratori delle soppresse province verso i tribunali. Dovrebbe sapere la ministra della Funzione pubblica che la procedura attivata dal suo collega Andrea Orlando, ministro della Giustizia, di fatto impedisce la migrazione dei dipendenti delle province verso gli uffici giudiziari perché subordina tale possibilità al fatto che le province dovrebbero trasferire con il personale anche i soldi per retribuirli”. Lo afferma Florindo Oliviero, segretario della Funzione Pubblica Cgil Lombardia in un comunicato. “Cosa impossibile - secondo Oliviero - quei lavoratori saranno dichiarati in esubero proprio perché le province non hanno ottenuto dal governo le risorse economiche necessarie a garantirne le retribuzioni dal 1 gennaio 2015. Siamo alle solite! È il gioco delle tre carte che sembra appassionare tanto il governo Renzi. La smettano di giocare sui social network con le vite dei lavoratori pubblici italiani!” Il sindacalista auspica che “Si apra subito il confronto tra governo e sindacati sull’individuazione dei fabbisogni di organico delle pubbliche amministrazioni, sulle procedure e risorse economiche disponibili per permettere processi di mobilità e riqualificazione del personale. Dalla Lombardia, grazie all'intesa appena sottoscritta con la Regione, possiamo segnalare alla ministra che se solo volesse parlare seriamente avremmo da fare qualche utile proposta su come mantenere assieme occupazione e qualità dei servizi sul territorio. Se solo si risolvesse il problema del ‘chi paga’. Lo si dica anche al ministro Orlando, per favore”.

Da registrare anche la preoccupazione dei precari che lavorano negli uffici giudiziari. "Se i dipendenti delle Province saranno ricollocati negli uffici giudiziari, come sembra suggerire il bando del Governo, noi precari saremo di fatto 'messi alla porta'". Così Antonio Grosso dell'Unione precari giustizia, parlando all’agenzia Dire, esprime le preoccupazioni dei tirocinanti, che da anni lavorano negli uffici giudiziari con un contratto di formazione e sperano di essere stabilizzati, ma che adesso temono di essere scavalcati dagli ex dipendenti delle Province. Anche se i 1.071 posti previsti nel bando "non coprirebbero la carenza di personale degli uffici giudiziari, che e' circa nove volte più grande", i precari temono comunque di perdere il posto.