"Apprendiamo da notizie di stampa che, ieri, durante la conferenza stampa per l’inaugurazione dell’anno scolastico ha annunciato nuove prospettive per la scuola italiana: computer in ogni classe, tablet agli insegnanti. Insomma, una vera e propria rivoluzione. Un sogno digitale. Era davvero necessaria, signor ministro, questa operazione mediatica per coprire con scenari mirabolanti, la triste realtà: questo anno scolastico si è avviato malissimo, uno dei peggiori a nostra memoria". Lo scrive il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo, in una lettera aperta al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo.

"Classi ancora senza insegnanti - prosegue la missiva -, personale ausiliario, tecnico e amministrativo non ancora nominato, grande confusione e difficoltà determinate dagli effetti del dimensionamento scolastico e dai tagli agli organici degli ultimi quattro anni, condizioni fatiscenti o insicure di tante nostre scuole. E ancora come non ricordare che il personale docente inidoneo per motivi di salute verrà trasferito forzosamente nelle segreterie al posto di assistenti amministrativi precari. Oppure il concorso epocale per 'i giovani' o la drammatica situzione del personale Ata, con precari che non avranno più né supplenze né la speranza della stabilizzazione. Ma evidentemente - aggiunge Pantaleo - queste miserie non la riguardano e non riflette nemmeno sul recentissimo rapporto Ocse che pone il nostro paese agli ultimi posti per investimenti in istruzione in rapporto al Pil, investimenti peraltro in costante diminuzione".

"Tra le grandi innovazioni a cui lei pensa, ci risulta essere in un prossimo provvedimento legislativo sarebbe contenuta l’idea di sostituire gli insegnanti con i personal computer. Si vorrebbero cioè cancellare le scuole nelle piccole isole e nei comuni montani sostituendole con dei non meglio identificati Centri scolastici digitali, dove i bimbi sarebbero collegati in rete e le attività didattiche gestite in modalità e-learning sotto la vigilanza di un tutor. Non si tratta di una idea nuova, infatti sappiamo che pratiche di questo tipo sono in uso da molti anni in Groenlandia o nella sterminata Australia dove le distanze o le condizioni del territorio e del clima condizionano pesantemente la vita delle persone".

"Signor ministro, a noi pare che si vogliano fare tre operazioni con questa norma: un ulteriore taglio di organico del personale, ammantato dall’alone della modernità e dell’innovazione; lo stravolgimento dell’idea stessa di scuola pubblica, costituzionalmente garantita, che verrebbe privata della essenziale funzione di mediazione culturale e didattica degli insegnanti; una riduzione di risorse a territori già deprivati".

"Se questa è l’innovazione che ha in mente, essa troverà la più dura opposizione da parte di questa organizzazione sindacale. La invitiamo a dare piuttosto una risposta ai problemi concreti della scuola italiana a partire da quelli che Lei stesso e il Suo governo hanno creato (es. inidonei e concorso) per garantire a ogni bambino e a ogni bambina una scuola di qualità".

Infine, "ci corre l’obbligo di segnalare che l’unica innovazione fin ad oggi da lei messa in campo, il registro elettronico, è rimasta lettera morta. Infatti le scuole si sono aperte e dei registri elettronici non c’è l’ombra, anzi in molti casi non ci sono nemmeno quelli cartacei. Ma tutto ciò si spiega con il fatto che nella legge, Spending Review, non è previsto neanche un euro per coprire le spese di questa “innovazione” e in tante situazioni viene chiesto agli stessi insegnanti di portare i propri personal computer".