Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil, è intervenuta stamattina a 'Italia parla', la rubrica quotidiana di Radioarticolo1, per parlare di scuola (ascolta il podcast integrale).

"Per noi, la partita non è chiusa – ha esordito la sindacalista –. La riforma della scuola è legge, ma ci sono elementi di fortissima criticità che non determineranno nè un avanzamento sull'efficienza delle istituzioni scolastiche nè sotto il profilo della qualità del sistema. Dopodichè, tutte le prossime iniziative devono essere finalizzate a un superamento degli aspetti critici della riforma, ma anche di quelli che non sono stati affrontati nel testo di legge, come la dispersione scolastica, il tema delle diseguaglianze, del diritto all'accesso ecc".  

"Si parla d'incostituzionalità della riforma della scuola – ha continuato la dirigente sindacale – e, a tale proposito, la Consulta dovrebbe esprimersi a breve sulla questione dei precari. Le nostre aspettative sono alte in merito, anche perchè l'operazione fatta da Renzi, anzichè avviare un percorso di stabilizzazione, ha costruito una bolla di precariato, che non dà risposte esaustive, ma, anzi, peggiora la situazione, con la chiusura delle graduatorie ad esaurimento. Forse una miglior conoscenza del problema, da parte del governo, avrebbe evitato tanti errori. Come quello dei ricorsi dal punto di vista giurisdizionale, che sono già partiti e rischiano di complicare ulteriormente la situazione".

"Sempre sulle immissioni in ruolo – ha precisato Fracassi –, mi pare siano confermate le nostre perplessità sul fatto che non si sarebbe riusciti a fare 100mila assunzioni al 1° settembre: nel nostro incontro al Miur, abbiamo avuto la riprova che ne verranno sbloccate non più di 36mila per quella data. Sarà una corsa contro il tempo, ed è davvero un paradosso che da tutti i territori spuntino denunce di carenza di organico, presidi compresi. Anche su quest'ultimo fronte, non si è proceduto a sbloccare con un percorso di copertura dei posti della dirigenza, con tutto ciò che ne consegue. Poi c'è un problema sul personale Ata (ausiliario tecnico e amministrativo) e su quello docente rispetto all'organico di diritto, nel senso che l'organico attuale non risponde alle reali necessità della scuola, anche dal lato della sicurezza degli istituti, delle presenze negli uffici amministrativi e della sorveglianza dei ragazzi nelle classi. Si doveva fare un'operazione un po' più larga, considerando i tagli pesantissimi inferti a tutto il personale della scuola negli ultimi anni".

Secondo l'esponente della Cgil ,"anche la richiesta di referendum popolari di abrogazione della riforma non può essere un'iniziativa solitaria da parte di qualche singolo soggetto, ma deve stare nell'alveo delle 32 associazioni, tra le quali c'è anche la Cgil, che hanno avviato da tempo un confronto con le istituzioni. Per quanto riguarda l'unità sindacale, invece, c'è già un appuntamento ai primi di settembre per la convocazione di un'assemblea delle Rsu, e ci sono lavori in corso per rimettere assieme un fronte che porti a iniziative di mobilitazione unitaria, a partire dalla ripresa dell'anno scolastico". 

Non ultimo, il rinnovo del contratto nazionale di settore. "Auspichiamo – ha concluso la segretaria confederale – che all'interno del patto che Renzi ha lanciato ieri al Paese, ci sia di sicuro anche il riconoscimento del diritto al rinnovo del ccnl per il personale della scuola, così come per tutti i dipendenti pubblici. È un'ingiustizia, del resto sanzionata dalla Corte Costituzionale, che riteniamo debba trovare soluzione in brevissimo tempo. Questo è uno dei primi punti su cui determineremo le nostre iniziative di mobilitazione a partire da settembre, con al fianco le organizzazioni studentesche, sulla falsariga di quanto è avvenuto nei mesi scorsi".