Scuola: domani 26 ottobre gli studenti presenteranno al vicepremier Di Maio le rivendicazioni per avere invece maggiori fondi sul diritto allo studio. In attesa, lo stato di agitazione continua. L'iniziativa arriva dopo le singolari dichiarazioni del ministro dell'Istruzione, Bussetti, secondo cui "non servono finanziamenti all'istruzione perchè bisogna scaldarsi con la legna che si ha".

“In Italia studiare è sempre più un privilegio, piuttosto che un diritto: i costi per l’accesso alla scuola e all’università sono infatti sempre più insostenibili, mentre il numero di coloro che abbandonano gli studi è tra i più elevati d’Europa - dichiara Giacomo Cossu, coordinatore nazionale della Rete della Conoscenza -. Domani incontreremo il vicepremier Luigi Di Maio per pretendere che questo nuovo Governo investa maggiori risorse in diritto allo studio. Il ministro Bussetti sbaglia, servono maggiori risorse per l’ istruzione". Senza risposte, "siamo pronti a inondare nuovamente le piazze del Paese il 16 e 17 Novembre”.

“Il 71% delle scuole non è a norma e nel 2018 i tetti ci crollano ancora addosso perché non ci sono fondi per le manutenzioni; siamo ogni anno costretti a pagare più di 900 euro per libri di testo e trasporti perché non esiste una legge nazionale sul diritto allo studio e quella che doveva essere un’ innovazione della didattica, l’alternanza scuola-lavoro, ha dimostrato di aver fallito” dichiara Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti. Per questo, ricorda, “domani, durante l’incontro col Governo, presenteremo una proposta nazionale per superare la legge 107 e investire su didattica e diritto allo studio. Assemblee e occupazioni in tutte le scuole verso una scuola controcorrente: il 16 Novembre parte l’onda d’urto”.

“Con la presenza di numerosi studenti esclusi dalle residenze universitarie e dalle borse di studio per mancanza di fondi, e con una tassazione studentesca tra le più alte in Europa, sono inaccettabili le dichiarazioni del ministro sulla mancanza di nuovi finanziamenti in istruzione – attacca Alessio Bottalico, coordinatore nazionale di Link Coordinamento Universitario –. La settimana scorsa lo stesso ministro ha parlato di graduale superamento del numero chiuso: per far ciò sono necessari più finanziamenti sul Ffo e borse di specializzazione. Questa settimana è in corso una consultazione studentesca: il Governo ascolti i nostri problemi e investa su noi studenti”.