Lunedì 9 luglio tocca ai lavoratori della Bundy, l'azienda di Borghetto Borbera che produce componenti per frigoriferi e condensatori. Sciopero di otto ore, contro i 60 esuberi annunciati dall'azienda alla scadenza degli ammortizzatori sociali, che arriverà nel prossimo autunno. Ma la vertenza Bundy è solo un pezzo del problema. Secondo Fim, Fiom e Uilm della provincia di Alessandria, infatti, i posti a rischio per l'imminente scadenza di cassa integrazione e solidarietà (effetto jobs act) sono molti di più, circa 600, in almeno quattro aziende del territorio: oltre alla Bundy ci sono infatti la Cerutti di Casale Monferrato, la KME di Serravalle e la Drathzug Stein di Conzano.

Intanto, oggi, 9 luglio, in occasione dello sciopero alla Bundy è previsto, alle ore 15,00 in Comune a Borghetto Borbera, un tavolo istituzionale tra le parti sindacali e le Rsu con il sindaco del paese, i parlamentari locali e i rappresentanti delle istituzioni che si sono dimostrati disponibili ad ascoltare i lavoratori e le loro preoccupazioni. 

Preoccupazioni che sono dettate - spiegano Fim, Fiom e Uilm - non solo dagli esuberi già sul tavolo, ma anche dalla mancata comunicazione di un piano industriale da parte della Bundy che possa favorire un'eventuale ripresa. "Oltre ai 60 esuberi annunciati - spiegano i sindacati - non abbiamo avuto garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e del futuro lavorativo degli altri dipendenti".

Domani, martedì 10 luglio, si svolgeranno invece le assemblee alla Kme di Serravalle Scrivia. "Le organizzazioni sindacali provinciali - si legge in una nota - sono fortemente preoccupate perché sul sito di Serravalle Scrivia non vi sono investimenti sia per la Kme Brass quanto per la Copper Tubes. Resta aperta la necessità di arrivare a conoscere quale futuro avrà lo stabilimento di Serravalle, che per le organizzazioni sindacali solo attraverso una progettualità di investimento troverà il suo rilancio e il mantenimento dei livelli occupazionali".