“Sulle pensioni bisogna fare giustizia sociale, serve maggiore coraggio politico. Le pensioni sono sempre state il bacino da cui il Paese ha sottratto risorse, non dando prospettive e garanzie ai giovani”. A dirlo è il segretario confederale della Cgil Tania Scacchetti, parlando oggi (mercoledì 22 novembre) alla trasmissione “Agorà” di Rai Tre, precisando che “occorre dare fiducia al sistema previdenziale pubblico, nel senso di garantire che il sistema pubblico possa garantire pensioni dignitose anche a chi ha carriere discontinue”.

L’innalzamento automatico dell’età pensionabile, che vedrà l’aumento di cinque mesi dal 1 gennaio 2019, è una “misura che non ha correttivi e che rischia di ingenerare una continua rincorsa ai requisiti pensionistici”. E questo è uno degli elementi da cui deriva il “giudizio largamente insufficiente, non solo rispetto alla piattaforma presentata dai sindacati, ma anche rispetto agli impegni assunti in precedenza dal governo”.

Tania Scacchetti ha evidenziato come “la platea di persone che eviteranno l’innalzamento automatico dell’età pensionabile è ristrettissima”. Un intervento, inoltre, che si fa “dentro il meccanismo dell’Ape sociale, che è comunque un meccanismo di deroghe”. Il sistema, ha concluso il segretario confederale Cgil,  ha “bisogno di un indirizzo, di misure universali, che guardi in particolare alle questioni dei giovani e della valorizzazione del lavoro di cura delle donne. Ci auguriamo che il Parlamento, e sosterremmo questa nostra posizione con la mobilitazione, faccia qualche passo in direzione diversa”.