C’è il tema del cambiamento, insieme all’attacco alle organizzazioni sindacali, al centro dell’intervento di Tania Scacchetti (segretaria della Cgil di Modena) alla conferenza di organizzazione della Cgil. L’attacco al sindacato - ammonisce la dirigente sindacale -, le polemiche sulle pensioni d’oro, sul tesseramento ecc., è però “diverso dal passato, perché c’è la crisi che rende le persone più sole, più individualiste, mentre la politica con cui dobbiamo metterci in rapporto è sempre più autoreferenziale”. Nel frattempo “sta cambiando la rappresentanza, ce lo ricordava Riccardo Terzi: non c’è più automatismo rispetto all’appartenenza, che ha sempre meno vincoli ideologici”.

In questa situazione i sindacalisti della Cgil hanno “un compito” - spiega Scacchetti -, una sfida: “Ricostruire con i lavoratori il vincolo identitario di appartenenza, ma con persone che hanno un approccio diverso al sindacato rispetto a 20, 30 anni fa”. “Io sono stanca - ammette Scacchetti -, non di fare la sindacalista, ma sono stanca di alcuni nostri rituali e di quando ci dipingiamo come il problema. Noi non siamo il problema, siamo la soluzione. Noi ci siamo stati in questi anni, abbiamo salvato migliaia di operai, abbiamo portato a casa milioni di ore di cig”. Ma “lavoratori e pensionati ci chiedono risposte, ci chiedono lealtà, vogliono confrontarsi con noi e noi - prosegue la dirigente sindacale - dobbiamo lavorare per cambiare la politica e riportare il lavoro al centro”. 

Dopo un accenno alla “sfida enorme” del nuovo Statuto dei lavoratori, che però potrebbe complicarsi se la Cgil nei prossimi anni sarà troppo presa dal dibattito interno precongressuale, Scacchetti ha segnalato che “lo spostamento del baricentro di decisioni e risorse”, proposto nel documento della conferenza, “può cambiare l’attività sindacale e aiutare a evitare il rischio di burocratizzazione”.

“Dobbiamo riprendere la capacità di iniziativa su alcuni temi: scuola, pensioni, rinnovi contrattuali, Jobs Act, nuovo Statuto. Lo dobbiamo fare con un’azione generale ma anche con credibilità nel nostro negoziare a livello territoriale e aziendale”.

“Il cuore del documento è la contrattazione inclusiva. Noi parliamo da dieci anni di riunificazione del mondo del lavoro. Ora dobbiamo praticarla. Occorre costruire reti: a Modena lo stiamo facendo con un progetto di formazione che mette insieme delegati con vissuti diversi, storie contrattuali diverse, idee diverse che possono diventare un valore”. Un altro tema, ha detto Scacchetti in conclusione, è “l’allargamento degli ambiti di partecipazione: in Emilia Romagna stiamo affrontando una sfida importante, stiamo consultando cittadini e lavoratori sul Patto per il lavoro, un patto importante per un modello di sviluppo alternativo”.