(Adnkronos Salute) - "Sarebbe un grande successo se risparmiassimo 15 miliardi in cinque anni, ma ci metterei la firma se arrivassimo a 10 miliardi. Da reinvestire in sanità". Ad affermarlo è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in un'intervista a 'Il Sole 24 ore'. Due giorni dopo il faccia a faccia col commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, Lorenzin rilancia il suo piano anti-sprechi e indica dove intervenire per recuperare risorse da reinvestire nel settore: dalle gare per gli acquisti di beni e servizi, ai costi standard, dall'e-health, ai Lea, dai farmaci alle cure appropriate. Partendo da un punto fisso: la vera spending review della sanità "sarà il Patto per la salute".

Sarà quindi il Patto lo strumento per recuperare denaro fresco. Da reinvestire, però, nel Ssn. "Se ad esempio riusciamo a risparmiare un 20% con le gare centralizzate sugli acquisti di beni e servizi - spiega il ministro - dobbiamo capire dove reinvestiamo quei risparmi. Si può puntare sulla ricerca scientifica, per accrescere il capitale di know-how che crea valore economico. O nelle infrastrutture tecnologiche e sanitarie. O ancora per permettere la deospedalizzazione, che fa risparmiare. Per migliorare la qualità della spesa e investire su ciò che davvero serve, mano a mano che risparmiamo, dobbiamo investire le risorse nei settori che ci interessa valorizzare e spingere".

Riguardo ai tempi, l'auspicio del ministro è che il Patto anticipi e accompagni il lavoro di Cottarelli. "Spero - dice Lorenzin - sia anche uno sprone per le Regioni a comprendere che è necessario dare risposte politiche e amministrative. I cittadini-pazienti non possono capire lentezze e ritardi che si traducono in sprechi e disservizi". Il ministro corregge però il tiro sull'entità della portata dei risparmi che si possono ottenere. Nei giorni scorsi lei stessa aveva infatti parlato di 30 mld recuperabili in 5 anni. "Ma no - spiega - quello era un ragionamento di massima, una buona provocazione per tutti noi. È una cifra a cui si arriva sommando alcune elaborazioni dei maggiori istituti italiani sulle singole voci di spesa". "Sarebbe un grande successo se fosse meno della metà, 15 miliardi in cinque anni. Ma ci metterei la firma se arrivassimo a 10".