"Dobbiamo rafforzare i tratti del nostro pensiero, un pensiero lungo che ha davanti molte trasformazioni".  Lo dice il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, concludendo la presentazione della campagna "Salviamo la Salute" (ascolta l'intervento integrale). "Non è un'iniziativa settoriale della sanità - spiega -, ma il senso che vogliamo dare a questa campagna e iniziativa è riaprire nelle nostre comunità, territori e strutture una fase di costruzione, riflessione e confronto sul welfare e sulla sanità. Dobbiamo mettere in campo energie, forze e proposte: stringiamo alleanze sul territorio per un'operazione che ci serve come il pane, ovvero costruire un'agenda delle priorità".

"Proponiamo nel dibattito pubblico alcune questioni centrali: altrimenti non ce la caviamo, né rispetto a ciò che avviene nei processi reali della società, né a livello di scelte del governo con la sua 'non interlocuzione' coi corpi sociali. Non agiamo sempre di rimessa, con la sola difesa non ce la facciamo. Serve un'azione propositiva in grado di imporsi anche fuori di noi".

Lamonica ha quindi aggiunto: "La crisi è anche cambiamento, è trasformazione profonda: la situazione produce trasformazioni talmente profonde, allora segniamo punti nei temi che riteniamo centrali. Per questo la campagna 'Salviamo la Salute', un titolo forte: il nostro welfare non ha coperto bisogni fondamentali, non si è misurato col cambiamento demografico e il lavoro delle donne. Tuttavia - anche così - manteniamo l'orgoglio del nostro welfare: con le differenze tra aree, con i limiti che abbiamo, il sistema è stato una punta avanzata, insieme a un pezzo dell'istruzione. Oggi il welfare non è più in condizioni di rispondere, questo è il vero allarme. Una risposta adeguata su questi temi ci permetterà di combattere le diseguaglianze, di rilanciare la nostra azione e dare una risposta alla nostra gente", ha puntualizzato. (edn)